Le best practice del 2021 secondo Juniper Networks

Juniper Networks segnala tre punti di attenzione: il remote working, i budget per l'IT security, la crescente richiesta di "apertura" dei dati

Autore: Redazione SecurityOpenLab

Il 2020 è stato un anno "difficile" per la cyber security e il 2021 non si presenta certo più tranquillo. Ogni azienda sta facendo le sue valutazioni su come e dove intervenire per rafforzare la sua "security posture". Juniper Networks segnala tre punti di attenzione: il remote working, i budget per l'IT security, la crescente richiesta di "apertura" dei dati.

Il remote working è ovviamente in prima fila. Ha permesso alle aziende di restare operative ma ha anche dato nuove opportunità ai cyber criminali. La pandemia ha reso evidenti diversi buchi nella sicurezza che nessuno aveva previsto. Reti domestiche non protette, diffusione del fenomeno BYOD e operation monolitiche hanno reso invisibili minacce una volta ben rintracciabili sulla rete aziendale. I cybercriminali hanno approfittato di questa aumentata superficie di attacco per lanciare campagne di phishing, vishing (phishing telefonico) e ransomware.

In una recente indagine commissionata da Juniper su un migliaio di CIO e CISO di nove paesi, il 71% degli intervistati in EMEA ha affermato che, alla luce della recente pandemia, la rete e la sicurezza della propria organizzazione hanno avuto problemi a causa dell'eccesso di domanda di banda e servizi.
La vita non tornerà alla normalità in tempi brevi - spiega Juniper - e l'esigenza di lavorare da remoto proseguirà. Le organizzazioni dovranno fermarsi e riflettere su come approcciare la sicurezza al fine di supportare questo nuovo paradigma, soprattutto in termini di maggiore visibilità e risposte più rapide. D’altronde, il cybercrime continuerà a evolvere e approfittare dei lavoratori remoti per penetrare facilmente nelle reti aziendali. Per alcune aziende, la soluzione può essere l’outsourcing della protezione verso un servizio gestito, rimediando così al problema della carenza di competenze e conoscenze interne sul tema della sicurezza.

In questo scenario sembrerebbe opportuno aumentare i budget per la sicurezza. Ma questi invece saranno penalizzati, ed è un secondo punto di attenzione. Per molti anni, la cybersicurezza è stata una delle aree in cui investimenti e budget sono cresciuti costantemente. Il team preposto alla sicurezza ha acquisito maggiori capacità di insight e di anticipazione dei trend, mentre l’azienda vede una sicurezza forte sia come requisito di legge sia come vantaggio competitivo.

Nel 2020, però, è avvenuto un cambiamento: gli investimenti sono stati dirottati sul supporto al lavoro da remoto e sul passaggio repentino ai servizi cloud, il tutto favorito dallo stato di pandemia che stiamo vivendo. Nel 2021 potremmo assistere a un nuovo taglio della spesa in sicurezza, accompagnato dalla necessità di dimostrare rapidamente il valore degli investimenti pregressi.
Infatti, secondo i risultati dell’indagine commissionata da Juniper di cui sopra, il 68% degli intervistati in EMEA ha dichiarato che la pandemia potrebbe limitare gli investimenti in sicurezza di rete già pianificati. Per prepararsi a questo scenario, i team responsabili della sicurezza devono abituarsi a pensare diversamente e usare in modo più efficace le soluzioni esistenti o adottare tecniche come la connessione a un servizio DNS sicuro, che richiederebbe costi di implementazione minimi.

Infine, il ruolo sempre più cruciale dei dati. Di qualsiasi genere e per qualsiasi applicazione. Come spiega Juniper, nel momento in cui sempre più persone richiedono accesso a più informazioni, da più luoghi, in ogni momento, è lecito attendersi un picco nelle violazioni. Troppo spesso nelle aziende la necessità di rendere i dati disponibili ha la priorità rispetto all’esigenza di proteggere le informazioni e limitare adeguatamente l’accesso ai dati: di conseguenza, un maggior numero di informazioni è potenzialmente alla portata dei cybercriminali.

Per Juniper, poi, con l’adozione del 5G gli attacchi e la sottrazione di dati possono avvenire molto più rapidamente e in modo più discreto. È probabile che nel 2021 vi sarà un’impennata nel furto di dati e, per limitare il rischio, le imprese devono quantomeno adottare buone pratiche di sicurezza di base prima di modificare le policy di accesso ai dati. Accessi controllati e role-based e cifratura trasversale sono una combinazione possibile per rendere i data leak più difficili e comunque poco utili.

Visualizza la versione completa sul sito

Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, acconsenti all’uso dei cookie.