La pandemia e la digitalizzazione accelerata che ne è conseguita hanno portato ad appoggiarsi più che mai alle risorse digitali.
Ecommerce,
servizi pubblici,
sanitari, svago,
rapporti personali e professionali: tutto è passato per la rete. Il cambiamento non è sfuggito ai cyber criminali, che hanno
aumentato notevolmente gli attacchi informatici.
Negli ultimi dodici mesi
quasi un italiano su cinque è stato vittima di frodi digitali. Gli attacchi informatici hanno causato, solo in Italia, una perdita media di 2.600 euro a persona nell’ultimo anno, con maggiore incidenza sulla parte maschile della popolazione. Denominatore comune di tutti gli utenti è l'essersi ritrovati a che fare più che mai con le password. Un caposaldo della sicurezza informatica, spesso incompreso e odiato.
Nel World Password Day Nuance ha pubblicato uno studio per approfondire la percezione degli italiani nei confronti di PIN e password. Lo studio è stato condotto da OnePoll e ha coinvolto 10.000 adulti in vari Paesi europei, fra cui l'Italia. È emerso che
quasi il 40% degli italiani ha fiducia nelle diverse forme di biometria. Partendo dal fatto che la maggior parte delle persone naviga e fruisce di servizi tramite smartphone, c'è più spontaneità nell'usare l'impronta digitale o il riconoscimento facciale per proteggere i dati, piuttosto che ricordarsi e digitare password.
Un dato indicativo emerso dall'indagine è che
quasi un consumatore su cinque (17%) dimentica nomi utente, PIN o password almeno una volta al mese. L'incidenza maggiore è degli utenti di età compresa fra 35 e 44 anni: almeno il 24% di loro resetta mensilmente le credenziali. È il frutto dello sforzo di seguire le best practice impostando una password diversa per ogni sito web o brand con cui interagisce. Tuttavia, ricordarsi le password è complesso.
Ecco perché quasi un utente su cinque (18%) ammette di
usare sempre le stesse due o tre password o varianti di esse. Queste persone sono potenzialmente esposte a un rischio maggiore di frode. se i dispositivi che usano sono aziendali o usati per lavorare il rischio di riflette sull'azienda.
In questi frangenti la biometria rappresenta un’alternativa più sicura ed efficace rispetto all’utilizzo di password e PIN. Non è suscettibile di manomissioni come i metodi di sicurezza tradizionali, e piace. Più del 30% dei consumatori intervistati si fida della tecnologia biometrica: il 18% usa l'impronta digitale, l'8% il riconoscimento facciale. Meno sono quelli che credono nel riconoscimento comportamentale (4%) e vocale (3%). Il 6% punta sulla combinazione di alcune di queste tecnologie.