Stalkerware Android: 58 app mettono a rischio privacy e sicurezza

Un'analisi di ESET riporta in primo piano il problema dello stalkerware e delle app Android potenzialmente dannose.

Autore: Redazione SecurityOpenLab

In occasione della RSA Conference 2021 ESET presenterà una ricerca inedita che ha condotto sullo stalkerware Android. Noto anche come spouseware, lo stalkerware consiste nell'impiego di software installato illecitamente su uno smartphone per controllare la posizione GPS del dispositivo di una vittima, conversazioni, immagini, cronologia del browser e altro ancora. La telemetria di ESET ha rivelato che le app stalkerware sono diventate sempre più popolari negli ultimi due anni.

Secondo gli esperti nel 2020 le app di questo tipo erano il 48% in più rispetto al 2019. Ulteriori indagini hanno portato ad analizzare 86 app stalkerware per la piattaforma Android, prodotte da altrettanti sviluppatori. L'analisi ha identificato molti gravi problemi di sicurezza e privacy. In alcuni casi l'aggressore potrebbe prendere il controllo del dispositivo di una vittima, intercettare i dati, fotografarla o eseguire codice remoto. In 58 di queste app sono stati conteggiati 158 problemi di sicurezza e privacy che possono avere un grave impatto su una vittima.

Tutti i problemi sono stati segnalati ripetutamente agli sviluppatori. Solo sei hanno risolto i problemi; quarantaquattro non hanno risposto e sette hanno promesso di lavorarci in vista di un aggiornamento imminente, di cui non si è ancora vista traccia. Uno sviluppatore non intende risolvere i problemi segnalati.
Il fenomeno dello stalkerware è dilagante. Sebbene Google abbia attuato notevoli restrizioni sulla pubblicità per spyware e tecnologie di sorveglianza, i fornitori di stalkerware le aggirano puntualmente mascherando le app come soluzioni per il parental control.

Restano molti i siti web che vendono queste app, per trovarli non c'è bisogno di navigare sul dark web. Non sono mai contrassegnate come stalkerware, ma la parola "spia" è ricorrente e spesso sono pubblicizzate come soluzioni per garantire la sicurezza di donne e bambini. In realtà il fine è tutt'altro, spesso anzi queste app mettono in pericolo la persona monitorata perché i dati raccolti possono essere intercettati, falsificati e usati per diffondere informazioni false o riservate.

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