La
spesa aziendale per la verifica dell'identità digitale raggiungerà i 16,7 miliardi di dollari nel 2026. Quest'anno gli investimenti stimati sono di 9,4 miliardi di dollari. Il dato emerge da una ricerca condotta da Juniper Research, alla luce dei
furti di identità e delle frodi creditizie che sono aumentati a dismisura durante l'emergenza sanitaria.
Il contesto è ben noto: la pandemia ha accelerato la
trasformazione digitale. Milioni di utenti hanno usato in maniera intensiva le risorse digitali. Questo ha attirato l'attenzione dei cyber criminali, celeri nell'approfittare di ogni occasione di guadagno.
Anche con l'auspicato regresso della crisi pandemica è ormai assodato che non si tornerà a una normalità pre-covid, quindi l'impiego del digitale continuerà a stimolare le frodi. Su questa base Juniper research ha calcolato che il volume globale dei controlli di verifica dell'identità supererà i 92 miliardi nel 2026, dai 45 miliardi del 2021.
I principali motori di questa crescita sono i
servizi bancari e finanziari, che da soli saranno titolari di quasi il 62% della spesa per la verifica dell'identità digitale da qui al 2026. Questa percentuale è anche la riconferma dell'importanza della verifica digitale per soddisfare severi requisiti normativi in un ambiente digitale complesso. Tuttavia è da tenere in conto il ruolo nevralgico che rivestiranno l'onboarding remoto per gli operatori di rete mobile e per il gioco d'azzardo digitale.
Che cos'è la verifica dell'identità digitale
Verificare l'identità digitale significa
sincerarsi che chi si collega a un servizio è realmente chi dice di essere.
Le tecniche di controllo sono molte e passano per l'impiego di elementi verificabili digitalmente, come la scansione del volto o di altri fattori biometrici, per il controllo delle credenziali e per l'autenticazione.
Un punto fermo che ha precisato Juniper Research è che, a prescindere dal metodo che si sceglie, è imperativo che la verifica dell'identità avvenga senza soluzione di continuità e con un impatto minimo o nullo sull'esperienza d'uso degli utenti. A tal fine, sono da prediligere le soluzioni che fanno uso dell'IA per l'analisi comportamentale continua.