Cyber criminali stanno
scansionando la rete alla ricerca dei dispositivi Cisco ASA (Adaptive Security Appliance) vulnerabili e stanno sfruttando attivamente la falla CVE-2020-3580 per la quale è disponibile un exploit. Quella in questione è una vulnerabilità di cross-site scripting (XSS) che ha una storia tribolata. Fu oggetto di patch nell'ottobre 2020 ma, come si legge nell'advisory ufficiale di Cisco, la correzione era incompleta.
A seguito di questo inconveniente fu pubblicata
un'ulteriore patch ad aprile 2021. Qualcuno, vista la sigla CVE identica, potrebbe non avere compreso l'importanza del secondo aggiornamento. In assenza di patch, un dipendente che dovesse incautamente cliccare su una email di phishing o su un link creato ad hoc per sfruttare la falla, consentirebbe a un attaccante remoto e non autenticato di
eseguire comandi JavaScript arbitrati nel contesto dell'interfaccia o accedere a informazioni sensibili basate su browser.
Per chi si stesse interrogando sulla tempistica della notizia, questo è il momento di prestare attenzione perché
è stato pubblicato su Twitter un exploit proof-of-concept (PoC) che potrebbe servire per sfruttare attivamente la falla. Gli autori sono i ricercatori per la sicurezza del Positive Technologies Offensive Team, che avevano segnalato in origine il problema e che hanno atteso a lungo la patch definitiva prima di muoversi.
A seguito di questa pubblicazione i ricercatori dell'azienda di sicurezza Tenable hanno rilevato che gruppi criminali
stanno attivamente sfruttando la vulnerabilità sui dispositivi interessati. Al momento non è noto quale sia l'attività dannosa che viene eseguita, ma la notifica è sufficiente per allarmarsi.
Tutti coloro che avevano installato il primo aggiornamento di sicurezza ma non la correzione di aprile, e in generale chi non ha provveduto agli upgrade, dovrebbe muoversi con urgenza per chiudere la falla e impedirne lo sfruttamento all'interno della propria rete.