Italia fra i Paesi più colpiti dalle minacce a tema COVID

Le minacce informatiche a tema COVID continuano a imperversare. C'è anche un'impennata dei Green Pass falsi venduti sul mercato nero.

Autore: Redazione SecurityOpenLab

Nel primo semestre del 2021 l'Italia è stata il quarto Paese al mondo più colpito dalle minacce informatiche correlate al COVID-19 e alla pandemia. Il poco lusinghiero primato è dovuto al fatto che nel periodo in esame si sono abbattuti sul Belpaese 131.197 attacchi tra email di spam, malware e siti maligni a tema COVID. Nella classifica di questo tipo di attacchi l’Italia è stata preceduta solo da Stati Uniti (1.584.337), Germania (832.750) e Colombia (462.005).

L'Italia peraltro ha ricoperto la stessa posizione anche nelleclassifiche malware. In questo caso siamo primi in Europa e quarti al mondo, con 28.208.577 attacchi, preceduti da Giappone, Stati Uniti e India. I dati sono contenuti nell'Attacks From All Angles: 2021 Midyear Cybersecurity Report di Trend Micro Research.

Tornando alle minacce a tema COVID, quelle pervenute via email sono state 194.879.311, mentre i siti malignivisitati sono stati 7.559.192. Sono poi da conteggiare le app malignescaricate nella prima metà del 2021, che ammonta a 28.215. Parlando di malware unici, invece, quelli solo di online banking che hanno colpito l'Italia sono stati 1.712.


Paesi colpiti da minacce a tema COVID nella prima metà del 2021

La minaccia COVID continua

Le minacce informatiche correlate alla pandemia sono tutt'altro che un capitolo chiuso. Basti pensare che proprio oggi Check Point Research ha diffuso la notizia di un nuovo boom globale dei certificati di vaccinazione falsi, in vendita su Telegram.

L'offerta ha ripreso slancio a seguito delle dichiarazioni del presidente USA Biden sull’obbligo vaccinale. Il mercato dei certificati falsi riguarda ormai 29 paesi, nove dei quali sono new entry: Austria, Brasile, Lettonia, Lituania, Malta, Portogallo, Singapore, Thailandia ed Emirati Arabi Uniti.

Rispetto ai mesi passati, è aumentato a dismisura il numero dei venditori: il 10 agosto ne erano stati conteggiati 1.000, ora sono 10.000. Tutti pubblicizzano la vendita di certificati falsi di vaccinazione, con prezzi che prima dell'annuncio di Biden variavano da 85 a 200 dollari. Ora le quotazioni vanno da 100 a 200 dollari. Tali venditori sono organizzati in gruppi Telegram che inizialmente contavano 25.000 iscritti, ora raggiungono picchi di 300.000 persone.


Considerato l'ampliamento costante delle politiche relative agli accertamenti vaccinali, gli esperti si aspettano un'ulteriore crescita di questo fenomeno. Per combatterlo, gli esperti esortano tutti i Paesi a gestire internamente un archivio centrale dei test e delle persone vaccinate, che può e deve essere condiviso in modo sicuro tra gli enti autorizzati.

Inoltre, i Paesi dovrebbero cooperare e condividere le informazioni riguardanti tali dati e creare un archivio sicuro con chiavi di criptografia per permettere alle persone di avere solo certificazioni legittime e per essere in grado di individuare quelle false e contraffatte.


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