Il gruppo ransomware Conti ha tentato di bloccare l'azienda di snack San Carlo, ma l'attacco è stato circoscritto e i backup salvati.
Autore: Redazione SecurityOpenLab
San Carlo, azienda italiana leader nella produzione di snack, venerdì 22 ottobre ha subito un attacco ransomware a seguito del quale ha ricevuto una richiesta di riscatto. Grazie alla disponibilità di backup funzionanti, che a quanto pare sono illesi, l'azienda conta di ripristinare l'operatività senza scendere a patti con i criminali informatici.
Al momento i dettagli tecnici sull'attacco sono pochi. L'AGI riporta una nota ufficiale dell'azienda in cui si spiega che i tecnici "hanno riscontrato un'intrusione nei nostri sistemi informatici. Sono state immediatamente attivate tutte le procedure di sicurezza per isolare e contenere la minaccia. Al momento alcuni servizi informatici sono solo parzialmente funzionanti, ma l'operatività del Gruppo ècomunque garantita, dalla produzione, alla distribuzione, alla vendita dei nostri prodotti".
L'attacco è stato rivendicato dal noto collettivo ransomware Conti, un ransmoware-as-a-service attivo da maggio 2020 che in genere ottienel'accesso all'infrastruttura di rete tramite firewall vulnerabili,servizi RDP esposti e credenziali rubate tramite campagne di phishing.Al momento non è dato sapere quale sia stata la tecnica di accesso impiegata nell'attacco a San Carlo.
Fra i marchi di fabbrica di questo ransomware c'è la crittografia, cancellazione o manomissione di tutte le copie di backup, così da impedire il ripristino dei sistemi. Il fatto che i backup siano funzionanti e che l'azienda sia comunque operativa indica che l'attacco non ha sortito gli effetti sperati. Un successo notevole da parte del personale tecnico, che non è affatto scontato in una circostanza come questa e con avversari esperti come gli operatori di Conti.
Da lodare anche l'atteggiamento di San Carlo, che invece di tenere nascosto l'accaduto ha correttamente denunciato l'attacco. Ora sono in corso le indagini forensi e sul caso stanno investigando la procura di Milano e la polizia postale, allertate insieme al Garante per la Privacy. Si dovrà capire quali dati sono stati danneggiati e se si sono verificate esfiltrazioni. In quest'ultima circostanza, dovranno essere informate le persone eventualmente colpite dal data leak.
La rivendicazione sul sito dei cyber criminali è arrivata ieri sera. Considerato il messaggio di recente pubblicato dal gruppo Conti, per San Carlo potrebbe aprirsi lo scenario di attacchi secondari altrettanto temibili in un lasso ristretto di tempo. Se i cyber criminali dovessero rivendere l'accesso alla rete a terzi, uno o più gruppi diversi potrebbero infatti tentare di arrivare dove Conti si è fermato. Si innesca quindi una corsa contro il tempo per scoprire come i criminali sono entrati in rete, e chiudere la falla a tempo di record.