Bug di escalation dei privilegi in Linux Snap: la patch è urgente

Una vulnerabilità in Snap consente a un utente con bassi privilegi di ottenere l'accesso root. Le patch sono già disponibili per la maggior parte delle edizioni Linux.

Autore: Redazione SecurityOpenLab

Sono tracciate con le sigle CVE-2021-44731 e CVE-2021-44730 le nuove vulnerabilità di Snap facile da sfruttare, che permettono a un utente con bassi privilegi di eseguire codice dannoso come root. A scoprire queste e altre falle di minore gravità sono stati i ricercatori di Qualys, che esortano gli amministratori IT a installare con urgenza le patch già disponibili per risolvere il problema.

Snap è un sistema universale di gestione dei pacchetti e distribuzione di applicazioni sviluppato da Canonical per Ubuntu, ma disponibile su più distribuzioni Linux. È molto utile perché consente la distribuzione di applicazioni autonome chiamate appunto "snap", che vengono eseguite all'interno di container parametrizzati, così da fornire un livello di sicurezza configurabile. Oltre che per le applicazioni desktop, può essere usato per distribuire app cloud e IoT.

Essendo autonome, le applicazioni Snap non hanno dipendenze esterne, il che consente loro di lavorare su più piattaforme o su più distribuzioni. Dato che il sandboxing delle applicazioni è una delle caratteristiche principali di Snap, qualsiasi vulnerabilità di escalation dei privilegi che consenta di eludere l’isolamento e assumere il controllo del sistema host è da considerarsi molto seria.

Le falle

I ricercatori di Qualys stavano indagando su un’altra vulnerabilità più datata, ma strada facendo hanno individuato prima alcuni bug minori, poi le due falle indicate sopra. CVE-2021-44730 riguarda lo strumento responsabile della configurazione delle sandbox delle applicazioni Snap e consente un attacco hardlink sfruttabile solo quando il fs.protected_hardlinks del kernel è pari a 0.

CVE-2021-44731 è invece una race condition sfruttabile nelle installazioni predefinite di Ubuntu Desktop e di Ubuntu Server. I ricercatori di sicurezza di Qualys sono stati in grado di verificare in modo indipendente le vulnerabilità, sviluppare un exploit e ottenere privilegi di root completi sulle installazioni predefinite di Ubuntu.

Come accennato, nel corso dei lavori sono emerse anche ulteriori vulnerabilità in librerie e componenti correlati che Snap utilizza. Tali falle sono tracciate con le sigle CVE-2021-3996, CVE-2021-3995, CVE-2021-3998, CVE-2021-3999 e CVE-2021-3997, di cui sono pubblicati tutti i dettagli tecnici in questo documento.

Le patch

Ubuntu ha pubblicato le patch che risolvono le falle CVE-2021-44731 e CVE-2021-44730 nella maggior parte delle edizioni Linux supportate. Fa eccezione solo la release 16.04 ESM (Extended Security Maintenance). che è ancora in attesa di una correzione. Entrambe le vulnerabilità sono classificate come di elevata gravità, pertanto è caldeggiata l’installazione urgente delle patch ove possibile.


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