Il parere di GCI System Integrator

Risponde Marco Crivelli, Security Engineer di GCI System Integrator

Autore: Redazione SecurityOpenLab

Da soluzione per la data loss prevention e il disaster recovery, il backup è diventato una soluzione di cybersecurity fondamentale per tutelarsi dagli attacchi ransomware. Quali sono le strategie e i prodotti che consigliate ai vostri clienti?

In un’epoca in cui si sente parlare sempre più spesso di cyberattacchi, avere una strategia di backup solida è fondamentale per un’azienda. Il backup garantisce la possibilità di fare un restore dei dati, il che significa avere la possibilità di recuperarne le informazioni in caso di perdita o corruzione. Partendo da questi presupposti, la strategia che consigliamo ai nostri clienti è quella di implementare il backup in due step: uno settimanale completo e uno differenziale quotidiano.

In questo modo verrà eseguito il backup completo una volta a settimana (o 10 giorni) e quello incrementale ogni giorno della settimana. I backup incrementali consistono nell'eseguire esclusivamente una copia dei nuovi dati, o quelli a cui sono state apportate modifiche rispetto all’ultimo full backup. Oggi si prediligono soluzioni in cloud, che sono ottimali per raccogliere e proteggere i nostri dati, su cui viene implementato il concetto di Backup-as-a-Service. Effettuare backup cadenzati è importanti anche qualora non sia disponibile una soluzione in cloud. In questo caso dovranno essere eseguiti in locale, avendo cura di utilizzare un corretto dimensionamento dello spazio sul disco.

Le raccomandazioni per un corretto ed efficiente backup possono essere riassunte nei punti seguenti:

In alcuni casi, può essere utile anche implementare soluzioni di "backup real-time", come avere una corretta architettura di dischi in RAID (RAID 5 o 6), sistemi in cluster (HA) e Data Base in Mirroring. Per quanto riguarda le piattaforme e i prodotti, troviamo diverse tipologie a seconda dei mercati e delle dimensioni dell’utente finale.

Di seguito alcuni esempi:

Anche i dati in cloud devono essere oggetto di backup, e si parla sempre più spesso di Backup-as-a-Service. Quali sono le best practice per il backup cloud, a chi spetta la sua gestione nel modello di condivisione delle responsabilità e quali sono le soluzioni che consigliate?

Il cloud sta avendo un impatto notevole sul backup moderno. Con l'aumento dell'adozione del cloud e di servizi IT in cloud, sono aumentati i rischi di data breach ed è cresciuta l’attenzione sull’importanza della security e sulla protezione dei dati. Secondo recenti sondaggi, è aumentata anche l’adozione di soluzioni BaaS (Backup-protection-as-a-Service), con una crescita dell'8% prevista entro il 2022.

Al contrario, i backup autogestiti mediante servizi cloud smetteranno di crescere, con un aumento medio a livello globale di circa l'1%. Un risultato degno di nota è il declino dell'utilizzo di strumenti on-premise, con un calo del 10% previsto nell'arco di due anni. Il DR segue solitamente le tendenze di modernizzazione del backup, dato che è strettamente legato alle piattaforme.

Con l'aumento della protezione dei dati basata sul cloud, i risultati mostrano un passaggio agli approcci che mettono in primo piano il DRaaS (Disaster Recovery as-a-Service) del 13% entro il 2023. Le soluzioni che consigliamo sono le medesime riportate sopra: ormai tutte offrono supporto agli ambienti in cloud siano essi Public, Private o Hybrid Cloud.

La stessa situazione la troviamo a livello di best practice, ovvero, anche le soluzioni in cloud dovrebbero adottare l'approccio Full/Differential backup: i backup dovrebbero essere effettuati nelle ore notturne e, come già menzionato, per assicurarsi di avere un corretto funzionamento del recovery, le soluzioni in cloud dovrebbero essere testate.

Un discorso a parte riguarda la gestione e il modello di condivisione delle responsabilità. Le tre tipologie di piattaforme offerte dai sistemi in Cloud sono: IaaS, PaaS e SaaS. La differenza sta nella suddivisione della gestione e delle relative responsabilità. Per i modelli IaaS la responsabilità dei Vendor riguarda esclusivamente l'infrastruttura Network, Storage, i Server fisici e l'ambiente virtualizzato, lasciando ai clienti la gestione dei sistemi operativi, l'ambiente runtime, i dati e le applicazioni.

Nei modelli PaaS, invece, i Vendor si occupano anche di gestire la parte di SO e Runtime, condividendo con i clienti la gestione dei dati e lasciandogli la gestione esclusiva delle applicazioni. Infine, troviamo il modello SaaS, che prevede che tutte le componenti IT siano gestite dai Vendor, anche i dati, mentre condividono con i clienti la gestione delle applicazioni.

Tra i tre modelli di cloud appena riportati, quelli che vengono maggiormente presi in considerazione per i servizi di backup in cloud sono PaaS e SaaS, anche se, ultimamente, i Vendor che consigliamo tendono a proporre soluzioni che prevedono come modello di gestione il SaaS.


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