Sicurezza mobile, fra vulnerabilità Android e zero-day per iOS

Nel 2021 le piattaforme mobile sono state oggetto di molti attacchi, e lo saranno ancora di più nel 2022. Ecco da cosa difendersi e come comportarsi.

Autore: Redazione SecurityOpenLab

Il cybercrime è sempre più interessato alle piattaforme mobile che, complice la crisi pandemica, sono diventate uno strumento ampiamente usato per lavorare. Per questo la quantità di malware mobile in circolazione è aumentato, così come gli attacchi di phishing e smishing e le tecniche per sfruttare exploit zero-day. Sono queste alcune delle informazioni chiave che emergono dal 2022 Global Mobile Threat Report di Zimperium, che ha analizzato le minacce al settore mobile rilevate nel corso di tutto il 2021 e ha pubblicato le proprie previsioni per il 2022.

Uno dei temi critici trattati nel report è quello degli aggiornamenti: le vulnerabilità zero-day vengono divulgate pubblicamente o sfruttate attivamente prima che vengano installate le correzioni. Come spesso accade, i fornitori creano gli aggiornamenti per le vulnerabilità zero-day piuttosto velocemente, ma i clienti sono più lenti del dovuto nel recepirle.

Un sondaggio citato da Zimperium, coadiuvato dai dati della piattaforma proprietaria, rivela che solo il 42% delle persone che usa prodotti personali per lavorare ha applicato correzioni critiche entro due giorni dalla loro pubblicazione. Un terzo ha impiegato una settimana per dare corso agli aggiornamenti, il 20% addirittura due settimane. Questo indica che evidentemente la consapevolezza dei rischi è ancora troppo bassa.


Anche perché i dati non sono confortanti. Secondo i dati di Zimperium, nel 2021 i threat actor hanno convogliato le proprie forze negli attacchi contro la forza lavoro remota o sui dispositivi mobili on-premise, portando a un aumento delle scansioni di rete e degli attacchi man-in-the-middle (MiTM). Questi attacchi hanno lo scopo di rubare informazioni sensibili, da impiegare poi negli attacchi più significativi contro le reti aziendali.

Le minacce usate nei diversi continenti non sono state del tutto identiche. In Europa, così come nell’area Asia/Pacifico, hanno prevalso malware, attacchi MiTM e scansioni locali. Queste ultime non sono state usate in Nord America.

A livello globale, il malware mobile è stato riscontrato nel 23% di tutti gli endpoint protetti da Zimperium, seguito al secondo posto dagli attacchi MiTM (13%) e al terzo dai siti Web dannosi (12%).

Confronto tra Android e iOS

Interessante è l’analisi che propone Zimperium sulle minacce relative ai due sistemi operativi mobile che di fatto dominano il mercato: Android e iOS. Anche nel 2021 Android si è dimostrato più vulnerabile di iOS, tuttavia la piattaforma Apple tende ad essere afflitta da vulnerabilità più gravi, anche se in minor numero.

Più nel dettaglio, lo scorso anno sono state scoperte 574 vulnerabilità Android, in netto calo rispetto alle 859 del 2020. Il 79% di queste era caratterizzato da una bassa complessità di attacco, con 135 falle (23%) che avevano un punteggio CVSS superiore a 7.2, e solo 18 bug critici.

Su iOS, i ricercatori hanno individuato 357 nuove vulnerabilità, di cui solo il 24% di bassa complessità. 63 (17%) avevano un livello di gravità CVSS superiore a 7.2, e 45 erano critiche, quindi potevano compromettere significativamente un dispositivo.

Tutto questo significa che iOS è un obiettivo più impegnativo da attaccare, ma più redditizio. Una conclusione supportata anche dal fatto che le vulnerabilità zero-day per iOS rilevate nel 2021 rappresentano il 64% di tutti i 17 attacchi zero-day portati avanti contro dispositivi mobili.


Prospettive per il 2022

L'importanza dei dispositivi mobili nella vita privata e professionale continua a crescere, così come il numero di utenti di smartphone, nonostante lo shortage di semiconduttori. I ricercatori si aspettano quindi un incremento degli attacchi cyber, che hanno molte chance di andare a segno perché sono da ritenersi attualmente l'anello più debole nella catena di sicurezza delle grandi aziende.

Ad alzare il livello di rischio è anche la trasformazione digitale: secondo i dati pubblicati da Zimperium, l'84% dei professionisti della sicurezza ha installato Microsoft Office 365 su dispositivi mobili, ma il 38% di loro protegge la suite solo in una seconda fase. È una consequenzialità frutto della fretta con cui gli uffici IT hanno dovuto equipaggiare i dipendenti al lavoro da remoto. Ma è un’occasione che i cyber criminali non si lasciano scappare.

Sul fronte dei produttori, sia Google che Apple hanno fatto molto per migliorare la sicurezza dei loro sistemi mobili, costringendo i threat actor a investire nella scoperta di nuove vulnerabilità per raggiungere i propri obiettivi. La strada intrapresa è quella corretta, ma c’è ancora molto da fare. Lato utenti, è consigliato di ridurre al minimo il numero di app installate per abbassare la soglia di rischio, tenere aggiornati sistemi e app e installare un buon antimalware.


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