Studio Cisco: gli investimenti in privacy diventano profitti

L'adozione di procedure aziendali efficaci per la riservatezza dei dati ripaga con vantaggi economici tangibili. I risultati del Cisco 2020 Data Privacy Benchmark Study.

Autore: Redazione SecurityOpenLab

La privacy dei dati è diventata una priorità per aziende e consumatori. Le violazioni dei dati espongono i dati personali di milioni di persone, molte aziende non hanno fatto abbastanza per proteggersi dagli abusi. I Governi di tutto il mondo sembrano concordare sulla necessità di aiutare a proteggere i dati personali dei loro cittadini.

Il GDPR è entrato in vigore a maggio 2018 e molti paesi, dalla Cina al Brasile, hanno aggiornato o approvato le proprie normative. Oltreoceano, il California Consumer Privacy Act (CCPA) è entrato in vigore all'inizio del 2020. Altri Stati ne stanno seguendo l'esempio ed è in esame una legge federale sulla privacy degli Stati Uniti.
Le aziende che si sono adeguate alle normative ne hanno tratto benefici sia in termini di fiducia dei consumatori, sia in sicurezza dei dati. Torna sull'argomento il 2020 Data Privacy Benchmark Study, la terza edizione dello studio annuale realizzato da Cisco. Analizza le pratiche messe in campo dalle aziende in materia di riservatezza dei dati.

Lo studio è basato sulle interviste fatte a 2.800 professionisti di cybersecurity in 13 paesi inclusa l’Italia. Emerge che il 70% delle imprese ha ottenuto vantaggi di business significativi dall’attuazione di strategie per la privacy. Nel 2019 la percentuale era del 40%. Un progresso che dimostra come gran parte delle aziende abbia cambiato in modo radicale il modo in cui controlla e gestisce i dati personali.

Il cambiamento ha richiesto investimenti, che sono stati ripagati. Secondo le dichiarazioni, la maggior parte delle aziende sta registrando ritorni molto positivi. In media le aziende italiane hanno ottenuto benefici pari a 2,4 volte l'investimento iniziale. Inoltre, più del 40% delle imprese ha ottenuto benefici pari ad almeno il doppio della spesa sostenuta.

Le novità hanno soddisfatto l'esigenza dei clienti di una maggiore protezione e riservatezza dei dati. Al contempo hanno messo al riparo dalla minaccia costante di violazioni dei dati. Le iniziative hanno inoltre comportato una migliore agilità, un maggiore vantaggio competitivo, una maggiore attrattiva per gli investitori.
In dettaglio, le aziende con valutazioni di responsabilità elevate sperimentano minori danni economici legati alle violazioni, minori ritardi nelle vendite e maggiori ritorni finanziari. Una valutazione che viene fatta mediante l'Accountability Wheel del Centre for Information Policy Leadership, un framework per la gestione e la valutazione della maturità organizzativa.

In Italia, l'89% delle aziende ha anche visto le certificazioni per la privacy come fattore chiave per le decisioni d'acquisto. Il riferimento è alle certificazioni ISO 27701, EU/Swiss-US Privacy Shield e APEC Cross Border Privacy Rules system.

Visualizza la versione completa sul sito

Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, acconsenti all’uso dei cookie.