Sono 6 milioni in più di quelli rilevati lo scorso anno i file dannosi usati per attaccare gli utenti fra gennaio e ottobre 2022. Il prossimo anno potrà solo andare peggio.
Autore: Redazione SecurityOpenLab
Oltre che per fare previsioni, fine anno è l’occasione per iniziare a tirare un bilancio su quanto accaduto nell’anno agli sgoccioli. Che sotto il profilo cyber il 2022 sia stata una pessima annata lo può dire chiunque, quanto sia stato terribile lo rivelano solo i numeri. Quelli di Kaspersky in particolare danno una dimensione della realtà alquanto precisa, seppur inquietante.
Dal 1 gennaio al 31 ottobre 2022 i sistemi di Kaspersky hanno rilevato una media di 400.000 nuovi file dannosi al giorno (+5% rispetto al 2021), per un totale di circa 122 milioni di file dannosi nel 2022 - 6 milioni in più rispetto allo scorso anno. In media i file dannosi hanno che attaccato i dispositivi Windows, sono stati quasi 320.000 (l’85% di tutti i file malevoli diffusi), mentre quelli che hanno preso di mira la piattaforma Android sono aumentati ogni giorno del 10%.
Inoltre, mel periodo in esame i sistemi di rilevamento di Kaspersky hanno scoperto che la percentuale di file dannosi in formato Microsoft Office distribuiti quotidianamente è raddoppiata (+236%). In ultimo, i ransomware sono aumentati del 181% rispetto al 2021, raggiungendo 9.500 file criptati al giorno.
Le soluzioni di sicurezza Kaspersky hanno rilevato anche una crescita del 142% nella diffusione dei Downloader, programmi dannosi che installano nuove versioni di malware o applicazioni indesiderate sui dispositivi infetti.
Considerate le cifre, le tendenze che si estrapolano dal confronto con il 2021 e la differenza di percentuali, gli esperti di Kaspersky ipotizzano che il prossimo anno la detection potrebbe rilevare mezzo milione di file dannosi ogni giorno. Questo dato tiene conto anche delle dinamiche che riguardano il cybercrime, come la diffusione sempre più ampia del Malware-as-a-Service, che permette a qualsiasi truffatore alle prime armi di attaccare i dispositivi senza alcuna nozione di programmazione.
Vale poi la pena di ricordare il contesto geopolitico in cui è inserita l’Italia che, come gran parte dell’Europa, sta subendo il contraccolpo cyber della guerra in Ucraina con un aumento notevole di incidenti informatici. Con la differenza, rispetto ad altri Paesi, che il nostro livello di cyber difesa è mediamente meno avanzato e a questo dobbiamo il fatto di essere stato il Paese del Vecchio Continente più colpito dai malware fra gennaio e settembre.