Le novità della piattaforma Dynatrace per ottimizzare la gestione degli sviluppi della trasformazione digitale senza rinunciare alla cybersecurity.
Autore: Redazione SecurityOpenLab
Trasformazione digitale e osservabilità di tutte le criticità sono i focus su cui si deve concentrare la cybersecurity in questo momento storico, almeno secondo Rick McConnell, Chief Executive Officer di Dynatrace. In occasione dell’evento globale Dynatrace Perform 2023 il CEO ha delineato la strategia aziendale proprio a partire da un punto fermo: l’esplosione di dati – testimoniata dalla crescita degli hyperscaler – che ha portato gli analisti a dover maneggiare e controllare una quantità esagerata di informazioni. Manca un numero sufficiente di professionisti per occuparsi di un compito così arduo, l’unica risposta per soddisfare l’esigenza è l’automazione.
C’è però un altro fronte caldo, figlio della trasformazione digitale: la produzione e il delivery di applicazioni e infrastrutture per i dati, richieste a ritmi incalzanti dai clienti, che a loro volta devono rendere disponibili i nuovi servizi il più velocemente possibile. Per fare che questa velocità non vada a inficiare la sicurezza e l’affidabilità delle app e delle infrastrutture stesse, l’osservabilità non può più essere opzionale, deve diventare mandatoria.
Ecco quindi i due annunci che rispondono a queste precise esigenze, e che si vanno a integrare nella piattaforma di intelligence Dynatrace già esistente, che così facendo si modernizza acquisendo tutto quello che occorre oggi per guidare la trasformazione digitale con automazione, osservabilità totale e sicurezza olistica.
Per gestire l’esplosione di dati Dynatrace ha annunciato l’estensione del data lakehouse Grail oltre i log e gli eventi legati al business, così da offrire un nuovo supporto per metriche, trace distribuite e topologia e dipendenze multicloud. Questa novità aumenta la capacità di Grail di memorizzare, elaborare e analizzare l’enorme volume e varietà di dati provenienti dai moderni ecosistemi cloud, mantenendone il contesto e senza doverne impostare preventivamente la struttura o ripristinarlo dall’archivio.
Sul fronte di applicazioni e delivery Dynatrace ha invece rilasciato AutomationEngine, una nuova tecnologia della piattaforma Dynatrace che presenta un’interfaccia intuitiva, un set di strumenti no-code e low-code, e sfrutta l’intelligenza artificiale Davis AI per permettere ai team di estendere l’automazione basata sulle risposte attraverso flussi di lavoro BizDevSecOps illimitati.
Fra gli esempi di impiego si possono citare la correzione automatizzata e delivery progressiva per valutare in modo continuo il software rispetto agli obiettivi di livello di servizio (SLO) specifici e misurabili. L’instradamento automatizzato delle vulnerabilità rilevate da Dynatrace Application Security verso i tecnici incaricati, con conseguente riduzione dei falsi positivi per garantire azioni tempestive. La previsione delle future esigenze dell’infrastruttura cloud e delle risorse di calcolo, e automazione del provisioning per garantire una migliore customer experience. Le novità saranno disponibili entro 90 giorni.