Secondo una nuova indagine gli utenti domestici iniziano a preoccuparsi per la sicurezza dei propri dispositivi connessi nelle smart home.
Autore: Redazione SecurityOpenLab
I dispositivi IoT che popolano le nostre case sono in costante aumento, e come segnalato più volte concorrono ad aumentare la superficie di attacco e la soglia di rischio per i nostri dati e la nostra privacy. Il messaggio evidentemente sta arrivando ai destinatari, dato che secondo una indagine condotta da Arlington Research su richiesta di Kaspersky il 42% dei possessori italiani si sente responsabile della loro cybersecurity e il 44% si preoccupa di proteggerli.
Parliamo di uno dei comparti in maggiore crescita nel mercato consumer: la smart home, che include di tutto, dal frigorifero al robot da cucina che comunicano via app, per arrivare alle videocamere di sorveglianza, passando per irrigatori e condizionatori, tutto rigorosamente smart. Senza dubbio tali dispositivi offrono la grande comodità del comando a distanza tramite app, dall’altra sono spesso realizzati senza una base di sicurezza, non beneficiano di aggiornamenti software costanti e, in definitiva, aumentano i rischi cyber per chi in casa ci vive.
I ripetuti allarmi hanno spinto la maggior parte degli utenti domestici a temere che la propria rete domestica venga hackerata. E il 40% ad avere paura che il router Wi-Fi o il sistema di telecamere connesso a Internet vengano utilizzati per spiarli. Telecamere che non sono necessariamente finalizzate alla sicurezza: quelle per il monitoraggio di bambini e animali domestici preoccupano il 17% degli interpellati. Non destano invece particolare preoccupazione i sistemi di controllo del clima (56%), l’illuminazione smart (54%) e i dispositivi “smart cleaning”, come l’aspirapolvere connesso a Internet.
In generale, per evitare problemi gli esperti consigliano di non acquistare dispositivi smart home di seconda mano: il loro firmware potrebbe essere stato modificato dai precedenti proprietari per dare ad un attaccante da remoto il pieno controllo degli impianti smart home degli utenti.
Appena acquistato un nuovo prodotto smart, è doveroso modificare la password predefinita utilizzandone una sicura e complessa, da aggiornare regolarmente. Terza regola d’oro è non condividere i dispositivi smart sui social network. Ultima regola è proteggere la smart home con una soluzione affidabile prodotta da un vendor focalizzato sulla cybersecurity. è infine consigliabile tenersi informati sugli aggiornamenti e sulle nuove vulnerabilità: e emerge qualcosa relativo ai prodotti che si hanno in casa, le notizie riporteranno anche le misure di mitigazione del rischio.