Kubernetes è sempre più presente nelle aziende: come viene usato e quali sono le sfide esistenti sono al centro di un nuovo report di VMware,
Autore: Redazione SecurityOpenLab
DYI, la versione “fai-da-te” di Kubernetes, riscuote sempre meno successo: la maggior parte delle aziende preferisce infatti lasciare che siano altri, come i fornitori, a occuparsi di assemblare e mantenere aggiornato Kubernetes. È uno dei risultati del Report State of Kubernetes 2023 pubblicato da VMwareche è giunto alla sua quinta edizione e che è ormai un punto di riferimento per comprendere meglio come le aziende utilizzano Kubernetes.
Inoltre, la sicurezza rimane al primo posto, come preoccupazione dominante per i team che implementano e gestiscono Kubernetes. Quasi tutti (97%) gli intervistati citano i problemi di sicurezza legati all'utilizzo di Kubernetes, tra cui le configurazioni o esposizioni errate (55%), l'applicazione di policy coerenti tra cluster e team (42%), i CVE non patchati nella distribuzione Kubernetes (42%) e la protezione delle immagini dei container in una pipeline CI/CD (40%). Quasi tutti gli intervistati dichiarano che vale la pena investire in servizi o supporto a pagamento per Kubernetes, con la sicurezza in cima alla lista.
Infine, persistono sfide legate all'implementazione e alla gestione di Kubernetes: l'inadeguatezza dell'esperienza e delle competenze interne continua a essere una delle principali sfide incontrate dalle aziende durante l'implementazione e la gestione di Kubernetes.
“Le tecnologie cloud native sono sempre più pervasive e trasformative. Trovo particolarmente interessante l’emergente adozione nei contesti edge, e ne trovo riscontro in particolare nel contesto italiano, sia nell’ambito della Pubblica Amministrazione che nel privato. Queste tecnologie abilitano scenari innovativi e semplificano la distribuzione delle applicazioni nei punti periferici delle architetture dei clienti pur mantenendo una gestione e controllo centralizzati. Questo elemento si aggiunge alla tendenza delle aziende di utilizzare uno o più provider Kubernetes che rende prioritaria la necessità di implementare degli strumenti di gestione che consentano di avere un unico pannello di controllo che prescinde dal cloud provider, che ottimizzi i costi operativi e sia in grado di migliorare la postura della sicurezza degli ambienti cloud native”, commenta Salvatore Incandela, Senior Manager Tanzu Solutions Engineering di VMware.