Malware e
Ransomware continuano a flagellare l'Italia. Secondo la più recente fotografia scattata da Trend Micro Research, il Belpaese è il
quarto al mondo più colpito da queste minacce informatiche, alle spalle di Stati Uniti, Giappone e Francia. Nel report "
Evasive Threats, Pervasive Effects", relativo al primo semestre 2019, si legge infatti che il numero totale di
malware intercettati in Italia nel periodo in esame è stato pari a 9.336.995. Molti sono
malware di online banking: 2.146 da gennaio a giugno 2019, contro i 1.901 del primo semestre 2018.
Va un po' meglio se si analizzano i ransomware, dato che l’Italia è il dodicesimo Paese più colpito al mondo, con una percentuale di attacchi del’1,96%. Considerato che nel 2018 il nostro Paese era ai vertici in Europa, preceduto solo dalla Germania,
la situazione è migliorata. Tuttavia, non è il caso di abbassare la guardia.
Le minacce rivolte ai sistemi Android sono diminuite nel secondo trimestre dell'annoCome sempre,
la maggior parte delle minacce arriva via email: in Italia ne sono state individuate 225.602.240, decisamente di più degli indirizzi web maligni visitati dai connazionali, pari a 3.886.272. Una attività a cui bisogna prestare sempre maggiore attenzione è l'
installazione di app malevole: quelle scaricate nei primi sei mesi del 2019 sono state 12.660, in crescita rispetto alle 10.662 della prima metà del 2018.
Aprendo la visuale su tutto il mondo, appare chiaro come la minaccia più pericolosa da affrontare non sia di tipo tradizionale, ma conosciuta come "
attacchi fileless". Sono particolarmente insidiosi da sventare perché non fanno uso di file per infettare il dispositivo bersagliato, bensì sfruttano le vulnerabilità del sistema o delle applicazioni in esso installare, senza scrivere nulla sul disco fisso locale. A livello globale questo tipo di attacchi è cresciuto del 265%, a testimonianza della tendenza da parte degli hacker di sviluppare minacce sempre più invisibili ai filtri di sicurezza.
WannaCry rappresenta ancora la maggiore minaccia di tipo ransomwareAnche sul piano mondiale la minaccia maggiormente rilevata rimane quella dei malware per il cryptomining, ossia per coniare criptovalute, come ad esempio i Bitcoin. Vengono veicolati sui server e negli ambienti cloud, che pertanto vanno adeguatamente protetti con strumenti sempre aggiornati. Di pari passo sono cresciuti gli
attacchi rivolti ai router (+64%) e gli schemi di digital extorsion (+319% dalla seconda metà del 2018), compreso il famigerato WannaCry.
Attenzione, infine, alle truffe "Business Email Compromise", mirate a colpire le aziende tramite messaggi truffaldini di posta elettronica indirizzati ai dipendenti di vario livello: sono in aumento del 52%.