Dynatrace Security Analytics sfrutta l’AI per difendere le applicazioni cloud

Dynatrace Security Analytics si serve dell’AI per fornire agli analisti della sicurezza le risposte precise e il contesto dei dati di cui hanno bisogno per indagare su minacce e vulnerabilità.

Autore: Redazione SecurityOpenLab

Difendere i propri ambienti ibridi e multicloud dalle minacce cyber è l’obiettivo a cui mirano tutte le aziende quando considerano l’adozione di una soluzione di cybersecurity. Dynatrace propone la piattaforma Dynatrace Security Analytics, che combina tecniche di AI predittiva e causale per fornire agli analisti della sicurezza le risposte precise e il contesto dei dati di cui hanno bisogno per dare priorità e indagare su minacce e vulnerabilità.

Security Analytics sfrutta Dynatrace AutomationEngine per creare automazioni e flussi di lavoro che gli analisti possono utilizzare per valutare l’impatto di un attacco, trovare gli Indicatori di Compromissione (IoC) o attivare automaticamente una risposta. Combinando l’IA ipermodale, le risposte contestualizzate e l’automazione intelligente questa soluzione promette agli analisti della sicurezza di potersi difendere in maniera proattiva dalle minacce informatiche emergenti.


Fra le funzionalità della piattaforma Dynatrace si ricordano inoltre l’analisi runtime delle vulnerabilità con la prioritizzazione delle falle negli ambienti di produzione e la protezione in tempo reale delle applicazioni, che rileva e blocca gli attacchi più comuni come SQL injection, command injection e attacchi JNDI.


Dynatrace è stata di recente inclusa nel Gartner Critical Capabilities for APM and Observability Report 2023, in cui figura al primo posto nel Security Operations Use Case con un punteggio di 4.6 su 5. Steve Tack, SVP Product Management di Dynatrace, sottolinea che la combinazione di queste nuove analisi di sicurezza di Dynatrace Security Analytics con le altre funzionalità di sicurezza applicativa della piattaforma “consente ai clienti di realizzare la trasformazione digitale con la certezza che gli ambienti ibridi e multicloud sono ben protetti”.


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