Il Canalys Forum Emea è stato un'importante occasione per guardare al futuro non solo del canale, ma del mercato in generale, con indicazioni importanti relative alla cybersecurity .
Autore: Claudia Rossi
L’edizione 2023 del Canalys Forum Emea è stata l’occasione per fare il punto sull’andamento del canale, ma anche sui temi che alimentano e motivano il canale stesso, fra cui la cybersecurity. Steve Brazier, Ceo di Canalys, ha analizzato l’impatto dell'attuale situazione economica sulle scelte strategiche dei vendor, sempre più interessati a fare leva sul canale per poter crescere. Il suo punto di vista privilegiato è che “i colossi tecnologici riusciranno a tornare a crescere già a partire dal secondo quarter del 2024”.
Fra i colossi è impossibile non chiamare in causa i tre maggiori hyperscaler del mercato (Aws, Microsoft Azure e Google Cloud), il cui business combinato ha ormai superato i 300 miliardi di dollari. Di loro ha parlato Alstair Edwards, Chief Analyst di Canalys, sottolineando che “Oggi il 68% dei partner di canale Emea afferma che i clienti stanno ormai comprando in modo consolidato sui marketplace di questi tre hyperscaler. Una domanda crescente che, comunque, continua a riconoscere un ruolo importante ai partner di canale, chiamati a offrire consulenza, supporto implementativo, servizi di gestione e a mettere al sicuro gli ambienti di lavoro” spiega Edwards, rimarcando la proliferazione ormai quasi incontrollata dei marketplace. La sua raccomandazione è chiara: occorre lavorare alla semplificazione, creando ecosistemi il più possibile aperti.
Sul tema della cybersecurity è in vece intervenuto Matthew Ball, Chief Analyst di Canalys, che dal palco dell’evento ha sottolineato come su una spesa Emea 2023 pari a 24 miliardi di dollari l’80% sia stata destinata ancora a prodotti puntuali. “Per affrontare efficacemente i problemi di cybersicurezza servono, invece, piattaforme integrate e federate. Piattaforme semplificate, facili da orchestrare, con potenti funzionalità AI. In Emea prevediamo che nel 2027 il 53% della spesa in cybersicurezza, che per allora raggiungerà i 32 miliardi di dollari complessivamente, sarà destinata a questo tipo di piattaforme” afferma Ball, osservando come oggi sia ancora scarso il livello di collaborazione dei vendor. L’invito a cooperare è rivolto, quindi, anche ai partner, che devono riuscire a creare ecosistemi in cui una realtà possa agire da capofila, aggregando altre realtà più specializzate. “Investire in cybersecurity è fondamentale per tutti voi. Eppure, quello che prevediamo è che nell'arco di tre anni in Emea il 16% degli operatori metteranno a rischio il business proprio per non aver investito in tempo sulla cybersecurity” preconizza Ball.
Ad analizzare le opportunità legate alla Gen AI per il canale torna sul palco Jay McBainn che, rispondendo al generale scetticismo manifestato dai partner su questo tema, ha quantificato in 158 miliardi di dollari (con un CAGR pari al 59,3%) il giro d’affari del canale nel 2028 per quanto riguarda l'Intelligenza Artificiale generativa. “La Gen AI può offrire un enorme vantaggio competitivo ai partner, aprendo opportunità su più fronti. Innanzitutto, su quello dei servizi AI, ossia servizi pensati per aiutare le aziende ad adottare, implementare, usare e ottimizzare l’AI. Ci sono, poi, opportunità legate allo sviluppo di software AI e agli Advanced data service, ossia servizi di analytics che usano o abilitano la Gen AI. Infine, ci sono opportunità legate ai prodotti AI, alla loro rivendita, al loro co-selling e cross-selling” afferma McBainn, sottolineando come tutto questo abbia un vicino orizzonte temporale e richieda skill da costruire velocemente. E ancora una volta, anche su questo fronte, assolutamente fondamentale sarà saper lavorare con gli altri partner, co-innovando insieme.
A chiudere l'evento sono le note positive di Steve Brazier: “Sebbene l’economia continuerà ad essere in difficoltà per i prossimi 9-12 mesi, siamo comunque fortunati a lavorare nell’industria tecnologica: è arrivata, infatti, la Gen AI, che non è il metaverso, non è la stampa 3D, non è la Realtà Virtuale, non è Blockchain. La Gen AI cambierà il mondo, noi di Canalys ne siamo assolutamente convinti. Da parte nostra raccomandiamo, quindi, a tutti i business di adottarla al più presto, in più ambiti possibile. Occorre diventare esperti di Intelligenza Artificiale velocemente, altrimenti si perderà l'opportunità di accompagnare i clienti in questo incredibile journey” conclude il Ceo di Canalys, consigliando a tutti di investire pesantemente in Gen AI e usarla nelle operazioni di tutti i giorni.