Gli
attacchi di phishing che sfruttano il Coronavirus sono
cresciuti del 667 percento dalla fine di febbraio a oggi. La cifra impressionante è stata calcolata dagli esperti di sicurezza di Barracuda Networks. La rete di controllo Barracuda Sentinel ha rilevato 47.825 attacchi di spear phishing nel periodo tra l’1 e il 23 marzo. Di questi, 9.116 erano collegati al COVID-19, in percentuale pari al 2 percento degli attacchi.
Lo stesso tipo di minaccia a febbraio consisteva in 1.188 attacchi, a gennaio in soli 137. I dati indicano pertanto un trend in rapida crescita. Sebbene il numero complessivo di questi attacchi sia ancora basso rispetto ad altri, la minaccia sta crescendo rapidamente.
Trend degli attacchi di spear phishingAbbiamo riportato notizia di diverse campagne che sfruttano la crescente attenzione per il COVID-19 al fine di
diffondere malware,
rubare credenziali e
truffare gli utenti. Le tattiche sono comuni e mirano a colpire utenti distratti, preoccupati o impauriti. Fra queste sono incluse le note
brand impersonation e business email compromise, focalizzate sui dipendenti che lavorano in
smart working.
La percentuale è la seguente: il 54% è costituito da truffe, il 34% da attacchi di brand impersonation e l'1% da BE. Da notare tuttavia che il trend è in evoluzione. Secondo Barracuda, è in corso un numero significativo dei tentativi di ricatto e delle istanze di conversation hijacking.
Restano fissi invece gli obiettivi dei cyber criminali:
diffusione di malware, furto di credenziali e guadagno economico.
Tutti gli aggiornamenti di cyber sicurezza sul coronavirus sono raccolti nello speciale Coronavirus e sicurezza: proteggersi dal contagio digitale
Come proteggersi
A prescindere dall'argomento usato dai cyber criminali nelle email di phishing, per difendersi valgono le stesse precauzioni di sempre:
- Diffidare di qualsiasi email che cerchi di indurre ad aprire allegati o a cliccare sui link. Le soluzioni anti-malware e anti-phishing possono essere particolarmente utili per impedire a questi contenuti di raggiungere i destinatari. Anche con tali protezioni in atto, tuttavia, si raccomanda cautela poiché nessuna soluzione è efficace al 100%.
- Fare attenzione a tutte le comunicazioni che sembrano provenire da fonti dalle quali normalmente non si ricevono email. Sono probabilmente tentativi di phishing.
- Diffidare dalle email provenienti da organizzazioni con cui si comunica regolarmente. La brand impersonation è piuttosto diffusa negli attacchi a tema coronavirus. Questo è particolarmente vero per coloro che operano nel settore sanitario poiché vengono presi di mira dagli attacchi informatici che approfittano della pressione derivante dalla gestione di un flusso enorme di casi di coronavirus.
Esempio di email di phishing
- Donare solo a enti di beneficenza affidabili e farlo direttamente. Una tattica comune delle truffe legate al coronavirus è la richiesta di donazioni per aiutare le persone colpite dalla pandemia. Per questo è necessario non rispondere alle richieste di donazioni recapitate via email.