Cyberattacchi: il 60% delle aziende italiane ha perso fino a 1 milione di dollari nel 2023

Secondo i dati raccolti da Dell Technologies l’impatto degli attacchi cyber sulle aziende italiane sono di ampia portata sia come costi, sia come realtà coinvolte, blocco delle attività e molto altro.

Autore: Redazione SecurityOpenLab

Nell’ultimo anno il 76% delle aziende italiane ha subìto almeno un’interruzione dei sistemi informatici riconducibile ad attacchi o incidenti informatici, perdita di dati o improvvisi blocchi di sistema. Sempre nel Belpaese, tali interruzioni per il 60% delle aziende hanno comportato costi compresi fra 500 mila a 1 milione di dollari. Sono alcuni dei dati preoccupanti inclusi nel Global Data Protection Index Report 2023 realizzato da Dell Technologies in collaborazione con Vanson Bourne Research tra settembre e ottobre 2023.

Sempre riguardo all’Italia, circa il 60% delle aziende rispondenti ha dovuto affrontare costi in un range che varia dai 500 mila a 1 milione di dollari a causa di attacchi o incidenti informatici nel corso degli utili dodici mesi.

La situazione in Europa

Nell’area EMEA le cose non vanno molto meglio. Dei 675 interpellati fra Regno Unito, Francia, Germania, Italia, Sud Africa ed Emirati Arabi Uniti, metà riferisce di avere subìto un cyberattacco o un incidente che ha impedito l'accesso ai dati nel 2023. In tutta l’area i costi associati ai cyberattacchi e ai relativi incidenti sono raddoppiati, superando ora 1,41 milioni di dollari (contro gli 0,66 milioni di dollari nel 2022). Inoltre, gli intervistati hanno dichiarato che le interruzioni che includono la perdita di dati sono costate in media 2,61 milioni di dollari nel 2023, hanno comportato una media di 26 ore di inattività non pianificata e hanno causato una perdita di dati di 2,45 TB.


Quando si parla di cyberattacco o incidente, il riferimento è alle violazioni della sicurezza dall’esterno in oltre la metà dei casi (55%), con punto di accesso da ricercare nei link malevoli contenuti in email di phishing, credenziali utente compromesse e dispositivi mobili violati.

L’AI generativa ispira fiducia

Considerato il periodo, è inevitabile che la discussione si sposti dai cyber attacchi alle AI generative. Il sentimento prevalente è la fiducia. Oltre la metà dei rispondenti europei ha dichiarato che l'integrazione dell'IA generativa rafforzerebbe le proprie difese: il 52% degli intervistati afferma che l'integrazione dell'IA generativa fornirà un miglior approccio alla cybersecurity all’interno della propria azienda. Le persone si aspettano inoltre che l'IA generativa aumenti il volume (88%) e il valore (88%) dei dati della propria organizzazione. Ciò implica un ampliamento della superficie di rischio da proteggere.


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