Falso SMS di INPS truffa a chi ha chiesto il bonus da 600 euro

I titolari di partite IVA che hanno chiesto a INPS il bonus da 600 euro previsto dal Decreto Cura Italia sono le vittime predestinate di una nuova campagna malevola.

Autore: Redazione SecurityOpenLab

Attenzione agli SMS provenienti dall'INPS, o presunti tali. Una nuova truffa colpisce i liberi professionisti che hanno presentato le domande per l'indennità da 600 euro come bonus di marzo per i mancati guadagni dovuti all’epidemia Covid-19, conformemente al Decreto Legge n. 18 del 17 marzo 2020 (Decreto Cura Italia). Gli stessi che nel primo giorno di inserimento online delle domande hanno visto il sito in grave difficoltà, fino ad andare offline.

Ebbene, sono di nuovo loro le vittime prescelte dai cyber criminali. Si vedono recapitare un SMS che millanta di provenire dall'ente previdenziale. Leggono testualmente: "A seguito della sua richiesta accredito domanda COVID-19. Aggiorna i tuoi dati nel inps-informa.online". L'ultimo è un link. Non sono da biasimare coloro che, nella speranza di ricevere l'accredito, hanno cliccato senza pensarci due volte.



Peccato che fosse una truffa. Ormai non può cascarci più nessuno, perché il dominio a cui puntava il suddetto link non è più attivo. Era stato registrato il 4 aprile apposta per preparare la trappola digitale. Chi si è connesso ha scaricato il file "covid-19.apk". Chi aveva installato un antivirus sul suo smartphone Android ha ricevuto un messaggio di allerta, perché l'infezione a cui portava è nota.
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Si tratta del malware bancario conosciuto come Cerberus, che circola da tempo e che è usato per esfiltrare le credenziali di accesso e i codici di autenticazione che si usano con le applicazioni per l'home banking.

Ad accorgersi della truffa è stata proprio INPS, che ha pubblicato una nota in cui sottolinea che gli SMS inviati dall'ente previdenziale non contengono alcun link attivo.

Quanto accaduto dimostra ancora una volta la versatilità dei cyber criminali nel mettere a punto tecniche d'inganno astute. Il bonus per i liveri professionisti è un volano perfetto per mettere a segno attacchi, come ha già dimostrato l'episodio della scorsa settimana. Chi è coinvolto in questa richiesta deve quindi prestare particolare attenzione a ogni dettaglio. Compreso il fatto che la forma grammaticale dell'SMS incriminato era alquanto claudicante. È questo un tratto che caratterizza le email di phishing oltre agli SMS di spam, e che dev'essere considerato un primo campanello d'allarme.

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