L’area EMEA è stata la più colpita per via del quadro geopolitico. Gli attacchi inoltre sono sempre più sofisticati, occorrono misure adeguate di difesa e contenimento.
Autore: Redazione SecurityOpenLab
Gli attacchi DDoS si stanno evolvendo in forme più sofisticate e difficili da contrastare, motivo per cui le aziende devono adottare misure di sicurezza adeguate per proteggere i propri sistemi e garantire la continuità operativa. È questa, in estrema sintesi, la morale che emerge dal nuovo report di F5 Labs basato sull'analisi degli incidenti DDoS gestiti dal servizio F5 Distributed Cloud e integrato con informazioni provenienti dai team di sicurezza di F5.
Il dato più preoccupante riguarda una forte crescita degli attacchi DDoS durante il 2023, con un aumento del 112% rispetto al 2022. In particolare, Europa, Medio Oriente e Africa (EMEA) sono emerse come le regioni più colpite: rappresentano il 57% di tutti gli attacchi del 2023, con un aumento di oltre tre volte rispetto al 2022. La crescita è stata particolarmente marcata in Francia, dove si è registrata una significativa impennata di attacchi tra febbraio e marzo. Sebbene il report non specifichi le cause di questo aumento, è plausibile ipotizzare che eventi geopolitici, come le tensioni legate alla guerra in Ucraina e alle proteste contro la riforma delle pensioni in Francia, possano aver contribuito a questo trend.
Il rapporto evidenzia inoltre come l'aumento degli attacchi DDoS in EMEA sia stato accompagnato da una crescita costante della larghezza di banda di picco, passata da una media di 50 Mbps a gennaio a 5 Gbps a dicembre. Il picco massimo si è verificato a giugno, con un attacco che ha rasentato i 500 Gbps.
L'analisi di F5 Labs rivela un cambiamento nelle tattiche degli attaccanti, che si stanno spostando da attacchi volumetrici di grandi dimensioni a micro e mini-attacchi DDoS che in generale possono sembrare meno impattanti viste le dimensioni ridotte, ma la loro maggiore frequenza e la crescente complessità dei vettori di attacco li rendono una minaccia significativa.
Per la maggior parte delle industrie, gli attacchi DNS NXDOMAIN sono diventati il vettore d'attacco preferito. Si tratta di attacchi che inondano i server DNS con richieste per domini inesistenti. Possono compromettere la capacità dei server di risolvere correttamente i nomi di dominio, causando l'interruzione di siti web e servizi online.
Un'altra tendenza preoccupante è l'aumento degli attacchi all'application layer, che mirano a sovraccaricare le risorse del server e a rendere inaccessibili i servizi web. Sono attacchi particolarmente insidiosi perché spesso si mimetizzano con il traffico legittimo, rendendo più difficile la loro identificazione e la loro mitigazione. La crescente complessità di questi attacchi, unita alla difficoltà di distinguerli dal traffico benigno, rappresenta una sfida significativa per le aziende che cercano di proteggere i propri sistemi.
F5 Labs sottolinea poi l'importanza di adottare misure preventive per mitigare il rischio di attacchi DDoS. Tra le raccomandazioni chiave figurano la protezione dei server DNS tramite firewall DNS e l'implementazione di misure di sicurezza come DNSSEC, DoH e DoT. È fondamentale, inoltre, bloccare gli indirizzi IP noti per essere associati ad attività malevole e implementare soluzioni in grado di distinguere tra traffico umano e traffico generato da bot, bloccando quest'ultimo per prevenire attacchi DDoS e attività di web scraping dannose. Il monitoraggio e l'analisi del traffico di rete sono essenziali per rilevare anomalie e identificare tempestivamente eventuali attacchi in corso. Infine, è fondamentale mantenere i sistemi aggiornati con le ultime patch di sicurezza per ridurre la vulnerabilità agli attacchi DDoS e ad altri tipi di minacce informatiche.