Il primo trimestre del 2020 ha fatto registrare la
percentuale di attacchi più alta mai vista finora. Si parla di 445 milioni di attacchi. Che il
fenomeno fosse in aumento si sapeva, questi numeri però sono scioccanti. Il dato emerge dalla ricerca
The Arkose Labs Q2 2020 Fraud and Abuse Report, secondo cui il 26,5% delle transazioni erano
tentativi di frode e abuso. Le fonti principali di attacco sono Stati Uniti, Regno Unito, Germania e Canada.
Un aspetto su cui vale la pena mettere l'accento è che COVID-19 ha provocato un'evoluzione del comportamento dei consumatori, sempre più digitali. È questo che ha spinto al rialzo le frodi digitali. Non a caso, il settore più bersagliato è quello della vendita al dettaglio (tasso di attacco raddoppiato), con un'impennata di attacchi ai danni delle aziende di
ecommerce.
Seguono poi gli attacchi contro le piattaforme di gioco online (+23%) e l'IT. Quest'ultimo comparto comprende tutti gli
strumenti di collaborazione e comunicazione ad uso personale e professionale. In questo caso l'aumento degli attacchi è del 25%.
Sulla base di questi dati, gli esperti di Arkose Labs hanno tratteggiato le previsioni sul prossimo futuro. La situazione non è destinata a migliorare. Anzi, gli attacchi continueranno l'inesorabile crescita e sfrutteranno per lo più
l'incertezza economica.
Gli strumenti di attacco saranno per lo più automatici. Ai cyber criminali con poche competenze basterà
acquistare sul dark web i toolkit già pronti, facili da usare. Non mancheranno nemmeno strumenti "a noleggio", come malware-as-a-service e affini.
Lo Speciale di SecurityOpenLab dedicato alla cyber security durante l'emergenza coronavirus
Le vittime predestinate sono gli individui vulnerabili e inesperti. Saranno bersagliati da truffe via
phishing e messaggi costruiti sulla base delle tecniche di social engineering. Non è da escludere, infine, l'avvento di nuovi vettori di attacco, man mano che gli attaccanti sviluppano soluzioni più ingegnose ed efficaci per raggiungere i loro scopi.