Nel terzo trimestre 2024 il malware diminuisce del 15%, ma le minacce sugli endpoint triplicano. In crescita anche gli attacchi via connessioni TLS.
Autore: Redazione SecurityOpenLab
Nel terzo trimestre del 2024 il panorama della cybersecurity ha visto un aumento del 300% dei rilevamenti di malware per endpoint e un incremento del 40% delle rilevazioni basate su firme; in EMEA si è registrato il 53% di tutti gli attacchi malware in volume (che è il doppio rispetto al secondo trimestre 2024). Le buone notizie sono che gli attacchi malware sono complessivamente diminuiti del 15% rispetto al secondo trimestre 2024 e che il ransomware è in costante calo.
I dati sono pubblicati nel nuovo Internet Security Report di WatchGuard Technologies e sono frutto del Firebox Feed di WatchGuard, una rete di dispositivi Firebox che condividono dati anonimi. Il risultato che più sorprende è quello che abbiamo citato in apertura: l’aumento del 300% dei malware per endpoint, che segna una rottura con la tendenza degli anni precedenti, quando le variazioni nei tassi di detection di malware basati sulla rete e sugli endpoint si bilanciavano. La chiave di lettura proposta dagli esperti è che l’incremento sia dovuto principalmente a una quantità elevata di malware con caratteristiche simili a quelle dello spam che inondano gli endpoint.
C’è poi un terzo elemento che ha attirato l’attenzione degli analisti: la crescente prevalenza di malware che sfruttano connessioni crittografate TLS; il report riporta una percentuale del 52%, che lascia intendere come ormai sia vitale l'ispezione del traffico TLS, pena l’esposizione di una parte significativa del proprio perimetro.
Dal punto di vista geografico, il report evidenzia che l'EMEA ha attirato una quota significativa (53,13%) delle minacce, superando di gran lunga le Americhe (20,91%) e l'Asia-Pacifico (25,95%).