Il settore manifatturiero italiano è sempre più nel mirino dei cybercriminali. La sicurezza OT è la chiave per proteggere impianti, dati e reputazione aziendale.
Autore: Giorgio Triolo
Da sempre, il settore manifatturiero italiano è un solido pilastro dell’economia nazionale. Anche per questo, è sempre più spesso nel mirino dei cybercriminali. La gravità della situazione è inequivocabile: secondo l’ultimo Rapporto Clusit l’industria produttiva è una delle più vulnerabili a livello nazionale (con il 16% degli attacchi gravi registrati nel 2024). Non solo: un quarto degli attacchi globali portati al settore manifatturiero ha colpito realtà italiane, evidenziando una particolare esposizione del nostro paese.
Si tratta di un attacco continuo, che non accenna a rallentare. Solo negli ultimi sei mesi, il progetto Ransomfeed.it ha registrato ben 29 attacchi diretti al manifatturiero. L’esempio più recente, e purtroppo non isolato, è l’attacco ransomware che nel febbraio 2025 ha paralizzato per 8 giorni un’azienda veneta leader nel settore mobili, costringendola a mettere 350 dipendenti in cassa integrazione.
Tradizionalmente, la sicurezza informatica si è concentrata sull’IT, con team e risorse dedicati a garantire la stabilità dei sistemi e la protezione di reti aziendali, server e dati. Tuttavia, il settore produttivo si basa fortemente sui sistemi di tecnologia operativa, cosiddetti OT, che controllano e monitorano processi fisici, come macchinari industriali, robot, sistemi di controllo accessi e sensori. Tipicamente, si tratta di sistemi concepiti ponendo come priorità efficienza e affidabilità delle operazioni, elementi cruciali al raggiungimento degli obiettivi di business: spesso, l’aspetto della sicurezza è messo in secondo piano, se non del tutto trascurato.
La convergenza tra IT e OT, spinta dalla digitalizzazione e dal passaggio verso l’Industria 4.0, ha però creato nuove vulnerabilità: spesso datati e progettati senza considerare le moderne minacce informatiche, i sistemi OT diventano un punto debole facilmente sfruttabile dagli attaccanti come testa di ponte per accedere anche ai sistemi IT e propagare i loro attacchi con successo. Inoltre, i sistemi IT e OT utilizzano spesso protocolli e standard diversi, complicando ulteriormente la loro interconnessione e l’implementazione di una strategia di sicurezza a tutto tondo.
Le minacce che colpiscono i sistemi OT sono diverse e in continua evoluzione. Tra le più comuni troviamo:
Un attacco riuscito ai sistemi OT può avere conseguenze disastrose per un’azienda manifatturiera:
La sicurezza OT non è un’attività una tantum, ma un processo continuo che richiede un approccio articolato su più livelli.
La sicurezza OT non può essere considerata una semplice questione tecnica, ma una priorità strategica per il settore manifatturiero. Investire nella sicurezza OT significa proteggere la produzione, la proprietà intellettuale, la reputazione e, in definitiva, il futuro stesso dell’azienda. Ignorare questo aspetto significa esporsi a rischi inaccettabili, con conseguenze potenzialmente devastanti. Bisogna colmare l’anello mancante nella difesa industriale e proteggere i sistemi OT con la stessa attenzione che viene già oggi dedicata alla sicurezza IT.
Giorgio Triolo è Chief Technology Officer di Axitea