AI agent e agentic AI differiscono per autonomia e adattabilità: il futuro dell’automazione sarà ibrido, combinando entrambi i modelli.
Autore: Lori MacVittie
La rapida evoluzione dell’intelligenza artificiale ha portato con sé una moltitudine di termini che spesso vengono confusi, usati in modo improprio o semplicemente fraintesi. Tra questi, spiccano concetti come AI agent e agentic AI, ovvero l’AI agentica. Sebbene possano sembrare simili, indicano approcci profondamente diversi all’automazione e all’intelligenza. Entrambi sono progettati per agire per conto degli utenti, ma la distinzione risiede nella loro autonomia, adattabilità e ambito operativo. Vediamoli nel dettaglio.
Gli AI agent sono sistemi guidati da regole, progettati per eseguire compiti specifici in base a input e obiettivi predefiniti. Operano all’interno di un ambiente controllato, spesso come estensioni di software o flussi di lavoro esistenti. Vanno pensati come assistenti alimentati dall’AI in grado di gestire attività automatizzate, ma comunque limitati da regole e parametri prestabiliti.
Ci riferiamo, ad esempio, a:
Gli AI agent non si auto migliorano oltre i dati su cui sono stati addestrati e non possono modificare dinamicamente il proprio comportamento al di là della logica codificata. Eccellono in efficienza, ma non hanno la capacità di prendere decisioni al di fuori del loro ambito programmato.
L’agentic AI, ovvero l’AI agentica, porta l’automazione un livello successivo, introducendo autonomia e adattamento contestuali. A differenza degli AI agent, l’agentic AI è progettata per percepire, ragionare e agire in modo indipendente. Non si limita a seguire istruzioni: è in grado di determinare dinamicamente la migliore linea d’azione in base all’ambiente in cui si trova.
Le caratteristiche chiave dell’agentic AI includono:
Ad esempio:
A differenza degli AI agent tradizionali, l’AI agentica non si limita a reagire: anticipa, si adatta e pianifica strategie. Va oltre l’automazione di base per diventare un’entità dinamica e orientata alla risoluzione dei problemi.
Con l’accelerazione dell’adozione dell’automazione guidata dall’AI da parte delle imprese, comprendere la distinzione tra AI agent e agentic AI è fondamentale. Gli AI agent sono perfetti per compiti ripetitivi e basati su regole che richiedono prevedibilità e controllo, mentre l’AI agentica è più adatta ad ambienti che richiedono adattabilità, resilienza e decisioni autonome.
Per le organizzazioni focalizzate su sicurezza di rete, delivery applicativa e automazione IT, il passaggio verso l’agentic AI rappresenta un salto di qualità fondamentale. Mentre gli AI agent aiutano a ridurre il carico di lavoro umano gestendo compiti predefiniti, l’AI agentica consente decisioni proattive e in tempo reale, migliorando efficienza, sicurezza e performance su scala.
Più che una scelta binaria, il futuro probabilmente prevede un approccio ibrido in cui AI agent e agentic AI lavorano in sinergia. Gli AI agent gestiscono i compiti prevedibili e ripetibili, mentre l’agentic AI si adatta dinamicamente a sfide e opportunità emergenti. Per le organizzazioni che vogliono portare l’automazione oltre script e regole, comprendere la differenza tra questi modelli di AI non è solo un esercizio teorico, ma una vera e propria roadmap per il futuro dell’AIOps.
Lori MacVittie è Distinguished Engineer di F5