Gli utenti stanno iniziando a comprendere concretamente i rischi che si trovano ad affrontare online. O in generale nel corso della loro vita digitale. Lo testimonia la Identity Protection Consumer (B2C) Survey di
F-Secure, che ha coinvolto circa 3.600 adulti in nove nazioni del mondo. Secondo l'analisi, ad esempio il 71 percento del campione ritiene che cadrà vittima di crimini informatici o
furto di identità. Mentre il 73 percento pensa che qualcosa del genere accadrà ai propri figli.
Oltre la metà degli utenti ha avuto un membro della famiglia colpito da qualche forma di criminalità informatica. Di solito malware o virus, ma anche
frodi legate alle carte di credito e frodi via SMS chiamate voce. Un utente su quattro ha affermato di essere stato colpito da diverse forme di cybercrime.
Le preoccupazioni degli utenti consumer derivano anche da una
maggiore consapevolezza sulle vulnerabilità delle aziende di cui si servono. Ad esempio per gli immancabili servizi cloud. Se anche per le imprese che li gestiscono la la questione non è se saranno violate ma quando, questo vuol dire che anche i loro clienti attenti alla sicurezza informatica
possono subire la perdita di dati personali.
Da questo punto di vista il furto di identità la
sottrazione degli account online sono fenomeni in forte crescita. Pertanto, secondo F-Secure, è necessario un
approccio globale alla sicurezza informatica degli utenti. Gli utenti consumer, in sostanza, devono seguire un approccio di protezione completa analogo a quello degli utenti business. Sia pure con le debite distinzioni.
In tal senso F-Secure ha preannunciato il lancio di un nuovo servizio di protezione dell'identità chiamato
F-Secure ID Protection. Comprenderà le classiche funzioni contro phishing e malware, insieme ad una tecnologia VPN per evitare intercettazioni WiFi. Avrà anche funzioni per la gestione delle password e il monitoraggio sulla presenza nel Dark Web di proprie informazioni personali.