Samsung Electronics ha introdotto una soluzione di sicurezza composta da un
chip Secure Element e da un software di sicurezza avanzato. Protegge attività come l'avvio, lo storage, il pagamento mobile e altre applicazioni sui
dispositivi mobili. Il chip S3FV9RR è certificato Common Criteria Evaluation Assurance Level 6
Questo nuovo chip è l'evoluzione della soluzione di sicurezza annunciata lo scorso febbraio. Si propone come soluzione all'avanguardia con livelli di garanzia più elevati rispetto al predecessore (certificato CC EAL5+). La certificazione CC EAL6 è infatti solo un gradino sotto al livello massimo di garanzia.
Produttori di terze parti, oltre a Samsung stessa, potranno implementarla in applicazioni che richiedono i
requisiti di sicurezza più rigorosi sul mercato. Smartphone e tablet sono in prima linea, ma è una soluzione valida anche per la creazione di passaporti elettronici e
portafogli hardware per le criptovalute.
Fra le caratteristiche di spicco figura il doppio della capacità di archiviazione sicura. Il chip S3FV9RR supporta inoltre l'
hardware-based root of trust (RoT), una soluzione per la sicurezza che poggia su quattro pilastri della sicurezza.
Il primo è che l'hardware fornisce un ambiente di esecuzione attendibile per il software con privilegi. La seconda è che deve eseguire almeno
una o più funzioni crittografiche basate su AES. La terza è che deve
proteggere da manomissione per l'intero runtime. Ultima ma non meno importante, deve disporre di un'interfaccia utente flessibile ma semplice con cui l'host possa interagire, tramite la CPU e/o un controller che sfrutta i criteri di gruppo.
Soddisfare questi criteri implica necessariamente una varietà di componenti, fra cui un perimetro di sicurezza che definisce ciò che deve essere protetto sul SoC. È proprio il RoT a garantire l'autenticazione sicura del dispositivo mobile quando si eseguono applicazioni proprietarie.
All'avvio di un bootloader, si attiva una catena di attendibilità attraverso la quale ogni firmware viene convalidato in sequenza. Tale processo è gestito dal RoT e serve per proteggere il dispositivo da eventuali attacchi o aggiornamenti software non autorizzati.
Da notare che il chip Secure Element
funziona anche come soluzione autonoma. Questo la rende versatile e declinabile anche su applicazioni IoT e altro. Inoltre, i produttori avranno la certezza che i dispositivi prodotti non potranno essere contaminati da firmware non autorizzato. Il chip Samsung Secure Element S3FV9RR dovrebbe essere disponibile entro il terzo trimestre di quest'anno.