75 Paesi nel mondo usano l'Intelligenza Artificiale per la sorveglianza globale

Sorveglianza globale: 75 Paesi usano l'Intelligenza Artificiale. Nei Paesi più evoluti serve per le smart city, le safe city e il riconoscimento facciale.

Autore: Redazione SecurityOpenLab

Nel mondo ci sono 75 Paesi che usano l'Intelligenza Artificiale per la sorveglianza globale. Il dato è stato pubblicato dal Carnegie Endowment for International Peace. L'indice AGIS (AI Global Surveillance Index) concorre poi a fare il punto Paese per Paese sulla sorveglianza mediante AI. La conclusione è che un numero crescente di Paesi sta implementando strumenti avanzati di sorveglianza dell'AI per monitorare, rintracciare e sorvegliare i cittadini.

Gli obiettivi sono molteplici. Alcuni legali, come la gestione ottimale e la sicurezza delle Smart City, altri che violano i diritti umani. L'indice AIGS raccoglie dati empirici sull'uso dell'IA, scorrendolo si scopre che almeno 75 Paesi stanno usando attivamente tecnologie AI per scopi di sorveglianza. In 56 Paesi lo scopo è l'implementazione di piattaforme di gestione per smart city e safe city. In 64 Pesi sono attivi sistemi di riconoscimento facciale, in 52 Paesi soluzioni per le forze dell'ordine.

Il maggiore produttore mondiale è la Cina, con Huawei, Hikvision, Dahua e ZTE che fanno da locomotrici del settore. La sola Huawei è responsabile della fornitura della tecnologia di sorveglianza con AI in almeno cinquanta paesi. Il più grande fornitore non cinese è la giapponese NEC Corporation (con quattordici paesi serviti).

Uno dei motivi del successo delle aziende cinesi è che il Paese accorda prestiti agevolati per incoraggiare i governi ad acquistare le loro attrezzature. Tattiche che hanno avuto successo in Kenya, Laos, Mongolia, Uganda e Uzbekistan, che altrimenti non potrebbero accedere a queste tecnologie.

Gli Stati Uniti sono i secondi produttori mondiali. La tecnologia di sorveglianza con AI fornita da aziende statunitensi è presente in trentadue paesi. Le più attive sono IBM (undici paesi), Palantir (nove paesi) e Cisco (sei paesi). Svolgono un ruolo importante anche le europee Francia e Germania.

La domanda è se le democrazie stiano adottando misure adeguate per monitorare e controllare la diffusione di queste sofisticate tecnologie. Da quello che si evince dai dati, è il 51% delle democrazie avanzate a implementare sistemi di sorveglianza mediante AI. Fra gli stati aristocratici chiusi la percentuale scende al 37 percento. Nei governi democratici le tecnologie di sorveglianza sono usate per lo più per rendere le città più sicure e per il riconoscimento facciale. Alcuni governi autocratici, come Cina, Russia e Arabia Saudita, li stanno invece sfruttando per scopi di sorveglianza di massa. In altri si registrano casi di rafforzamento delle tecniche repressive.

La diffusione dell'AI non è di per sé un fattore negativo. È però importante che i cittadini siano consapevoli dei sistemi installati, dei loro scopi e di come vengono usati i dati raccolti.

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