La futura sede dello
European Cybersecurity Industrial, Technology and Research Competence Centre si troverà a Bucarest, in Romania. La decisione è stata presa dai rappresentanti dei governi dei 27 Stati membri dell'UE a margine di una riunione del Comitato dei rappresentanti permanenti (Coreper) del Consiglio.
Compito del nuovo centro sarà coordinare con efficienza
la ricerca e l'innovazione sulla sicurezza informatica nell'Unione Europea. Inoltre dovrà capitalizzare degli investimenti in ricerca, tecnologia e sviluppo industriale in merito alla cyber security.
La Romania ha una lunga tradizione in cyber security: alcune delle più importanti aziende mondiali del settore hanno sede qui, e fra queste Bitdefender. “
Siamo convinti che il nuovo European Cybersecurity Competence Centre con sede a Bucarest porterà un grande valore aggiunto all’ente governativo e alla sua attività. Bucarest e la Romania sono note per i numerosi talenti che lavorano nel settore della tecnologia e della sicurezza informatica e che creano innovazioni costanti.
Lo European Cybersecurity Competence Centre sosterrà l'innovazione e la formazione sulla sicurezza informatica in tutta Europa: la scelta di Bucarest come sede di questo ente è quindi quella giusta” ha commentato
Catalin Cosoi, Senior Director, Investigation and Forensics Unit di Bitdefender.
Fino a 80 figure professionali altamente specializzate gestiranno i finanziamenti per la ricerca sulla sicurezza informatica in tutta Europa, a partire dai due miliardi di euro stanziati con il programma Digital Europe.
Bucarest ha battuto altre sette città candidate, e in finale ha sbaragliato la concorrenza di Bruxelles. Nel lungo
documento con cui il Paese ha motivato la propria candidatura si legge che la Romania si dice pienamente attrezzata per raggiungere l'obiettivo di
rafforzare le protezioni dell'UE contro le minacce informatiche. Promette inoltre di riuscire a creare un ambiente di comunicazione sicuro, mediante l'implementazione di un ecosistema di sicurezza informatica comune a tutta l'UE.
Lo sforzo richiesto è ingente, perché come esplicato dettagliatamente dal
report IOCTA 2020 di Europol, il crimine informatico in Europa è sempre più evoluto, organizzato e opportunistico. Per fermarlo occorrono
collaborazione e condivisione delle informazioni. La pandemia ha acuito i cyber attacchi, tanto che durante il primo lockdown la Presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen ha messo in guardia i cittadini europei contro l’aumento esponenziale delle attività cybercriminali. L'imminente arrivo del 5G aprirà nuovi inediti scenari di rischio che
richiedono una risposta comunitaria.
Catalin Cosoi, Senior Director, Investigation and Forensics Unit di BitdefenderA fare da termometro della gravità della situazione sono i
primi provvedimenti presi dall'UE contro persone fisiche ritenute responsabili a vario titolo di cyber attacchi contro aziende e istituzioni europee. Tutto indica che è necessario un coordinamento centrale della cyber security, che abbia la competenza e gli strumenti per gestire la situazione con azioni univoche e coordinate. Questo è appunto il compito dello European Cybersecurity Industrial, Technology and Research Competence Centre, a cui non possiamo che augurare buon lavoro.