Le truffe registrate dalla Polizia Postale nel corso del 2020 hanno riguardato per lo più la vendita di prodotti per la protezione individuale e false donazioni finalizzate al furto di denaro.
La Polizia Postale tira il bilancio delle
truffe online e dei reati contro la persona registrati in Italia nel 2020. I numeri raccontano di una situazione sostanzialmente stabile rispetto al 2019, con
98.000 casi trattati.
Partendo dalle
truffe, non sono da segnalare nuovi metodi, ma quelli noti hanno interessato prodotti a cui nel 2019 non si sarebbe pensato. A inizio 2020 la maggior parte delle truffe ha riguardato
materiale per la protezione individuale dal contagio da COVID-19, come mascherine, guanti, liquidi igienizzanti. I casi più banali riguardavano partite provenienti dall'estero con il marchio CE contraffatto, arrivate in vendita sia nei negozi fisici sia sui siti di e-commerce inconsapevoli del problema.
Un capitolo a parte riguarda le truffe inerenti
false raccolte fondi. Sono state per lo più favorite da campagne di
phishing mirato, che veicolavano gli utenti verso falsi siti che imitavano quelli autentici di ospedali, istituzioni ed enti pubblici. In realtà a intascare le donazioni erano i cyber criminali mediante carte
ricaricabili o conti correnti appositamente creati.
L'estrema versatilità dei cyber criminali durante la pandemia emerge anche nella capacità di
approfittare della crisi dei posti di lavoro. Con la crisi sanitaria molte persone hanno perso il lavoro, e di pari passo si sono moltiplicati i falsi annunci. Le principali truffe ai danni dei malcapitati utenti sono state due. Una che ha comportato furti di denaro, identità digitale e/o dati
sensibili a chi si trovava già in difficoltà economica e sociale.
L'altra è l'arruolamento delle
inconsapevoli vittime nelle file della criminalità. Al riguardo sono emblematici gli episodi che hanno portato ignari utenti a prestarsi come "muli del
denaro", usando i propri conti correnti per il trasferimento di fondi, che in realtà erano frutto di attività illegali. In questi casi le vittime sono andate incontro anche a gravi conseguenze sul piano giuridico.
Spiccano poi le truffe nell'ambito del fenomeno del
falso trading online. In quest'ambito la Polizia Postale ha trattato 358 casi in cui le vittime hanno subito danni per oltre 20 milioni di euro. A tutti erano stati prospettati facili guadagni con investimenti all'estero.
Reati contro la persona
Il capitolo dei reati contro la persona comprende molti di quelli che ora fanno capo al "Codice Rosso", con obbligo di intervento immediato da parte delle Forze dell'Ordine. Particolarmente intensa è stata l’attività di prevenzione e contrasto al
revenge porn, con 126 casi e 59 denunciati. La
diffamazione online ha avuto all'attivo 2.234 casi e ha portato alla denuncia di 906 persone. Lo stalking invece è stato protagonista di 143 casi, 73 denunciati e 7 arrestati. Chiude questa triste rassegna il sextortion, che ha all'attivo 636 casi trattati.
I numeri tornano a salire quando si parla di
molestie tramite social: la Polizia Postale ha trattato 1.001 casi, nell'ambito dei quali ha arrestato 2 persone delle 270 denunciate. Non va meglio nell'ambito dell'
hate speech, un fenomeno purtroppo molto diffuso, che porta a migliaia di segnalazioni soprattutto relative alle piattaforme social. Richiede un'attività continua di monitoraggio perché non sono rari i tentativi di suicidio che seguono a questo tipo di reato. Nel 2020 la Polizia Postale ha eseguito 35 interventi per prevenire intenti suicidari da parte di utenti dei social network.
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