▾ G11 Media: | ChannelCity | ImpresaCity | SecurityOpenLab | Italian Channel Awards | Italian Project Awards | Italian Security Awards | ...

Il ransomware Ryuk ora si auto propaga in rete

Scoperta una nuova variante del ransomware Ryuk che gli permette di auto propagarsi a tutti i computer collegati alla rete infetta.

Business Vulnerabilità
Una nuova variante del ransomware Ryuk ha una funzionalità che gli consente di auto-diffondersi ad altri dispositivi sulla rete locale. La scoperta è dell'Agenzia Nazionale francese per la sicurezza informatica ed è emersa nel corso di un'indagine su un attacco di inizio anno.

Il ransomware Ryuk è noto sia per gli ingenti guadagni che porta nelle casse dei criminali informatici, sia per lo sviluppo continuo che ha permesso di recente di renderlo capace di sfruttare la falla Zerologon di Windows. Gli operatori non fanno capo a un unico gruppo, ma sono affiliati che vengono reclutati con il modello Ransomware-as-a-Service.

L'indagine di ANSSI (Agence Nationale de la Sécurité des Systèmes d'Information) ha rilevato un'altra caratteristica inedita e potenzialmente devastante per le vittime. “Attraverso l’uso di attività pianificate, il malware si propaga – da macchina a macchina – all’interno del dominio Windows” con la conseguenza che "una volta lanciato, si diffonderà su ogni macchina raggiungibile sulla quale è possibile un accesso RPC (Remote Procedure Call) di Windows".
ransomwareL'attività di indagine ha permesso di scoprire nel dettaglio quello che accade. Una volta ottenuto l'accesso a una rete, la nuova variante di Ryuk elenca tutti gli indirizzi IP nella cache ARP (Address Resolution Protocol) locale. Quindi invia a ciascuno dei dispositivi individuati dei pacchetti Wake-on-LAN. A questo punto mappa tutte le risorse di condivisione trovate per ogni dispositivo, in modo da poterne crittografare il contenuto.

La capacità di Ryuk di montare e crittografare le unità computer remoti era già nota, il nuovo tassello ne espande la portata a dismisura. Significa che può replicarsi autonomamente su tutti i computer connessi alla stessa rete, e crittografare sia le loro unità sia quelle delle macchine remote ad esse connesse.

Gli investigatori francesi hanno inoltre scoperto che "la variante Ryuk dispone anche di funzionalità di auto replicazione. La propagazione si ottiene copiando l'eseguibile sulle condivisioni di rete identificate. Questo passaggio è seguito dalla creazione di un'attività pianificata nel computer remoto. [..] Per questa copia sono stati identificati alcuni nomi di file: rep.exe e lan.exe".

Come bloccare l'escalation

Secondo ANSSI esiste un modo per bloccare l'infezione di altri host sulla rete. Consiste nel modificare la password dell'account di dominio che la variante sfrutta per l'auto propagazione, o addirittura nel disabilitare l'account utente che viene sfruttato.

Questo, secondo i ricercatori, "indurrebbe molti malfunzionamenti sul dominio e molto probabilmente richiederebbe molti riavvii. Tuttavia consentirebbe di contenere immediatamente la propagazione".  Maggiori informazioni sugli indicatori di compromissione associati a questa nuova variante Ryuk sono disponibili nel report completo.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di SecurityOpenLab.it iscriviti alla nostra Newsletter gratuita.
Rimani sempre aggiornato, seguici su Google News! Seguici

Notizie correlate

Speciali Tutti gli speciali

Speciale

Previsioni per la cybersecurity del 2025

Speciale

Digitalizzazione e cybersecurity

Reportage

Cybertech Europe 2024

Speciale

Identity security

Speciale

Infosecurity Europe 2024

Calendario Tutto

Gen 21
Palo Alto Networks Partner Xchange Milano
Gen 23
Nutanix Cloud Day Roadshow - Bari
Giu 05
MSP Day 2025

Iscriviti alla nostra newsletter

Soluzioni B2B per il Mercato delle Imprese e per la Pubblica Amministrazione

Iscriviti alla newsletter