L'analisi delle tattiche e delle vittime delle sette famiglie di ransomware più attive.
Egregor,
Conti,
Doppelpaymer e
Sodinokibi sono i gruppi ransomware più attivi in questo periodo. Colpiscono per lo più i settori
manifatturiero, servizi, trasporti e vendita al dettaglio e prediligono la tecnica della doppia estorsione. È questa una parte della fotografia scattata da Zscaler con il report
"ThreatLabZ Ransomware Review: L'arrivo della doppia estorsione", frutto dell'analisi di oltre 150 miliardi di transazioni della piattaforma e 36,5 miliardi di attacchi bloccati tra novembre 2019 e gennaio 2021.
Secondo il
World Economic Forum 2020 Global Risk Report il ransomware è stato il
terzo tipo di attacco malware più comune e il secondo più dannoso registrato nel 2020. La media dei pagamenti di riscatti ammonta a 1,45 milioni di dollari per incidente: una profittabilità che mette sempre più a rischio enti governativi e aziende. Il fenomeno dei ransomware è ormai tale che il Governo Federale degli Stati Uniti li classifica come minaccia alla sicurezza nazionale.
Il fenomeno del ransomware non è di certo nuovo. Però ha acquisito popolarità nel cybercrime a partire dalla fine del 2019, quando si è diffusa la formula della doppia estorsione ideata dall'ormai disciolto gruppo Maze. Analogamente agli attacchi precedenti i dati vengono crittografatati, ma contestualmente viene fatta un'esfiltrazione dei dati sensibili, da
utilizzare per un secondo riscatto.
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Anche le aziende che dispongono di backup funzionanti spesso pagano quanto richiesto pur di evitare il danno d'immagine e le
multe conseguenti a un data leak. Adesso ci troviamo nell'era della tripla estorsione: dalla fine del 2020 aumentano gli attacchi ransomware con doppio riscatto arricchiti ulteriormente da
attacchi DDoS sincronizzati, che abbattono le reti delle vittime non paganti.
Vittime e armi
Nel 2020 il
settore manifatturiero risulta il più colpito dagli attacchi ransomware con il 12,7% di eventi denunciati. Ricordiamo che sono molte le vittime che non denunciano per evitare danni d'immagine e multe. Secondo posto è all'industria dei servizi (8,9%), seguita dai trasporti (8,8%), dalla vendita al dettaglio e all'ingrosso (8,3%). Chiude la top 5 il settore tecnologico, con l'8% degli eventi.
Per cinque settori ci sono sette famiglie di ransomware particolarmente attive. A parte il denominatore comune del doppio riscatto, ci sono differenze nelle tattiche e tecniche di attacco messe in atto. Secondo i dati ufficiali,
Maze/Egregor ha all'attivo 273 incidenti da maggio 2019 a novembre 2020, data in cui ha cessato le operazioni.
Gli attacchi si sono sviluppati a partire da campagne di spam o
sfruttando servizi DRP esposti. Hanno sfruttato exploit kit come Fallout e Spelevo e hanno rastrellato ingenti riscatti soprattutto ai danni delle aziende l'high-tech (11,9%), manifatturiere (10,7%) e di servizi (9,6%). Durante la pandemia il gruppo Maze si è impegnato a non colpire le aziende sanitarie.
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La seconda famiglia più comune è
Conti, individuata per la prima volta febbraio 2020. Ha all'attivo 190 attacchi e da molti è ritenuto il successore di
Ryuk, di cui utilizza il codice. Prima di crittografare i file abusa del servizio di riavvio di Windows per cifrare anche i processi aperti. I tre settori più colpiti da questo gruppo sono il manifatturiero (12,4%), i servizi (9,6%) e trasporti (9,0%).
Terza piazza per
Doppelpaymer, che dal luglio 2019 ha messo a segno
153 attacchi documentati. L'attack chain inizia con un'email di spam che contiene un link o un allegato dannoso, grazie alla quale Doppelpaymer scarica poi il malware Emotet e Dridex. I tre settori aziendali più bersagliati sono il manifatturiero (15,1%), la vendita al dettaglio e all'ingrosso (9,9%) e la pubblica amministrazione (8,6%).
Anche se è solo in quarta posizione, è bene non sottovalutare
Sodinokibi, altrimenti noto come REvil. È stato individuato per la prima volta nell'aprile 2019 e ha all'attivo 125 attacchi. Come Maze utilizza email di spam, kit di exploit e account RDP compromessi, ma sfrutta anche spesso le vulnerabilità in
Oracle WebLogic. Le principali vittime rientrano nel settore dei trasporti (11,4%), manifatturiero (11,4%) e vendita al dettaglio/all'ingrosso (10,6%).
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Quinto, divenuto famoso per l'attacco a
Colonial Pipeline, è
DarkSide. Si tratta di un Ransomware-as-a-Service senza interessi politici che non attacca aziende sanitarie, servizi funebri, strutture educative, organizzazioni non-profit. Tra i suoi obiettivi primari ci sono i servizi (16,7%), la produzione (13,9%) e i servizi di trasporto (13,9%).
Deepen Desai, CISO e Vice President of Security Research di Zscaler, prevede che “
gli attacchi ransomware diventeranno sempre più mirati, concentrandosi sulle aziende che hanno più possibilità economiche di soddisfare le richieste di riscatto. Abbiamo analizzato i recenti attacchi ransomware in cui i criminali informatici erano a conoscenza di informazioni riservate come la copertura assicurativa informatica delle vittime e di quali fossero i fornitori essenziali della supply chain, che sono poi stati presi di mira per i loro attacchi".