La console che serve a gestire i defibrillatori Zoll è vulnerabile a diversi attacchi: meglio intervenire
Casi anche molto recenti, e di notevole
impatto mediatico, hanno dimostrato quanto sia importante
avere a portata di mano defibrillatori perfettamente funzionanti in tutte le occasioni in cui c'è il rischio concreto di arresto cardiaco. E negli anni, fortunatamente,
il defibrillatore è diventato un oggetto "smart", ricco di funzioni che aiutano a svolgere meglio il compito dello staff medico. Ma questa maggiore intelligenza è anche, come sa bene chi si occupa di cyber security, una potenziale maggiore superficie di attacco per i cyber criminali. Tanto che
la sicurezza dei device e delle reti medicali è
sempre più di attualità.
In questo ambito, la CISA (Cybersecurity and Infrastructure Security Agency) statunitense ha diramato un
avviso di vulnerabilità per la Defibrillator Dashboard di Zoll, probabilmente il più noto produttore di defibrillatori. Le
vulnerabilità non interessano in maniera specifica il firmware dei defibrillatori ma una
piattaforma software che dialoga con i dispositivi per valutarne lo stato di operatività.
La Defibrillator Dashboard,
spiega la stessa Zoll, "
permette di controllare a colpo d’occhio lo stato di pronta disponibilità di un’intera flotta di defibrillatori, perfino quelli che si trovano in più siti e luoghi". Ogni defibrillatore esegue periodicamente una
routine automatica di autodiagnosi che comprende "
prove degli oltre 110 singoli indicatori di pronta disponibilità". Comunica i risultati del test alla dashboard
via WiFi e la piattaforma, in base ai dati ricevuti,
avverte gli operatori ospedalieri se è necessario intervenire su qualche dispositivo, ad esempio per caricare la sua batteria o sostituire elettrodi mancanti.
Secondo la CISA, la Defibrillator Dashboard presenta diverse vulnerabilità in tutte le versioni precedenti la 2.2. Tra le più importanti: è possibile
inviare alla piattaforma file malevoli che possono portare all'esecuzione di codice arbitrario, la chiave di cifratura usata nelle comunicazioni con i defibrillatori
è statica e codificata in hardware, alcune credenziali degli operatori sono
memorizzate in chiaro, non c'è un controllo adeguato dei
privilegi nell'accesso al filesystem della macchina su cui gira la piattaforma.
I problemi si risolvono facilmente aggiornando la Defibrillator Dashboard alla versione almeno 2.2. In più, la CISA consiglia di
non collegare ad Internet i computer che usano la piattaforma, di mantenerle dietro firewall e non connesse alla rete business (come dovrebbe essere per tutta una rete medicale), di utilizzare VPN quando è proprio necessario attivare un accesso remoto ai sistemi.
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