Nel trimestre tra aprile e giugno gli attacchi ransomware hanno costituito il 46% degli attacchi totali. Le più colpite sono sanità e pubblica amministrazione.
Tra aprile e giugno 2021 il ransomware ha rappresentato circa il 46% di tutti gli attacchi informatici a livello globale. Ha superato di gran lunga lo sfruttamento delle vulnerabilità di Microsoft Exchange Server, che per un certo periodo precedente aveva preso il sopravvento.
Gli esperti di Cisco Talos hanno analizzato tattiche, tecniche e procedure utilizzate dai criminali informatici nel periodo in esame e le hanno riassunte nel report periodico Quarterly trends. Per quanto riguarda le vittime non ci sono grandi novità. La sanità resta il settore più tartassato dai cyber attacchi, seguito dalla pubblica amministrazione. È un trend che è rimasto invariato dall'esordio della pandemia e che è destinato a rimanere tale almeno per il momento. Gli altri settori che rientrano nella top 10 di quelli minacciati sono trasporti, telecomunicazioni, produzione e istruzione.
La classifica delle famiglie ransomware più attive ha visto al primo posto REvil, al secondo Conti, al terzo WastedLocker e al quarto Dark Side. Come noto, oggi REvil e Dark Side non esistono più come entità singole; si sono unite in un nuovo gruppo noto come BlackMatter.
Per sferrare gli attacchi sono stati impiegati strumenti ben noti come Cobalt Strike, applicazioni open source (come per esempio Rubeus) e alcuni tool nativi utilizzati dalle vittime, fra cui gli script PowerShell. Da notare che, a prescindere dallo strumento in sé, gli attaccanti hanno spesso infettato le vittime sfruttando le loro vulnerabilità.
Si pensi per esempio alle falle di Microsoft Exchange, ma anche all'utilizzo di account compromessi e persino di unità USB infette, che era un metodo da tempo caduto in disuso. Altri principali vettori iniziali hanno incluso il phishing e la compromissione degli account, sia dell'organizzazione target che di fornitori.
È per questo motivo che gli esperti di Cisco Talos ribadiscono l'importanza dell'adozione dell'autenticazione a più fattori sui servizi critici, "una delle più importanti difese che possiamo utilizzare", come puntualizza Fabio Panada, Technical Solutions Architect - Security di Cisco Italia.
Quello dei fornitori invece è un problema di più difficile risoluzione. Chiama in causa direttamente gli attacchi alle supply chain, di cui abbiamo avuto notevoli esempi nell'ultimo anno. Cisco Talos sottolinea che sono una delle tendenze più forti nel panorama del crimine informatico e che cresceranno non solo per numero, ma anche per il grado di complessità e sofisticazione.