La Commissione Europea, nell'ambito del progetto FOSSA, ha messo "taglie" sui bug di alcuni software open source
La Commissione Europea ha dato il via all'iniziativa
FOSSA Bug Bounties. Come lascia intendere il nome, è un programma che spinge sviluppatori ed esperti a
cercare bug in alcuni software usati nelle infrastrutture IT di vari organismi UE. Sino a metà gennaio sono per questo fissate quindici "taglie" sui bug software di altrettanti progetti open source.
Le taglie variano
tra 25 mila e 90 mila euro, a seconda dell'importanza del software per la UE e della criticità dei problemi rilevati. I software sotto esame vanno dalle utility (Filezilla, Notepad++, PuTTY, VLC Media Player, KeePass, 7-zip) alle piattaforme web (Drupal, Apache Tomcat, Symfony), dai componenti infrastrutturali (Apache Kafka, FLUX TL, WSO2, midPoint) alle librerie (Digital Signature Services, glibc).
La denominazione FOSSA rimanda al progetto
Free and Open Source Software Audit (FOSSA). È nato qualche anno fa con l'obiettivo di garantire
maggiore sicurezza nell'utilizzo del software libero. Tra il 2015 e il 2017 il progetto ha portato alla catalogazione di tutti i software open source usati dalla Commissione Europea.
Il progetto FOSSA è stato
esteso sino al 2020. In questa seconda fase rientrano sia la parte Bug Bounties sia alcune attività mirate. Tra queste, alcuni hackathon focalizzati sulla sicurezza dei principali progetti open source.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di
SecurityOpenLab.it iscriviti alla nostra
Newsletter gratuita.
Rimani sempre aggiornato, seguici su Google News!
Seguici