A novembre 2021 si è verificato un attacco DDoS da 3,47 Tbps contro un cliente di Azure, seguito da altri due di ampia portata in dicembre.
A novembre 2021 Microsoft ha mitigato un attacco DDoS da 3,47 Tbps (terabit al secondo) e una frequenza di 340 milioni di pacchetti al secondo (PPS) contro un cliente asiatico di Azure. Sempre clienti asiatici sono poi stati sottoposti ad altri due attacchi nel mese di dicembre: uno UDP da 3,25 Tbps sulle porte 80 e 443 e uno flood UDP da 2,55 Tbps sulla porta 443.
Microsoft reputa che l’attacco di novembre “sia probabilmente il più grande attacco mai segnalato nella storia". Si è trattato di un attacco distribuito proveniente da circa 10.000 fonti e da più Paesi in tutto il mondo, tra cui Stati Uniti, Cina, Corea del Sud, Russia, Tailandia, India, Vietnam, Iran, Indonesia e Taiwan.
Si è protratto 15 minuti e ha utilizzato più vettori di attacco per la UDP reflection sulla porta 80, tra cui Simple Service Discovery Protocol (SSDP), CLDAP (Lightweight Directory Access Protocol) Connection-less, Domain Name System (DNS) e NTP (Network Time Protocol).
La mitigazione è stata possibile grazie alla piattaforma di protezione DDoS di Azure, basata su pipeline distribuite di rilevamento e mitigazione DDoS, capaci di assorbire attacchi DDoS da decine di terabit. Le risorse di mitigazione, infatti, vengono allocate dinamicamente nelle posizioni più ottimali, che idealmente sono quelle più vicine alle fonti di attacco.
In passato sono stati registrati altri attacchi DDoS di ampia portata. Basti ricordare a titolo di esempio quello da 2,4 Tbps di ottobre 2021 contro un cliente europeo dell’azienda di Redmond, quello da 2,5 Tbps denunciato da Google e quello da 2,3 Tbps mitigato da AWS nel febbraio 2020. Visti i numeri, effettivamente l'attacco da 3,47 Tbps registrato da Microsoft sembra il più grande finora registrato, almeno ufficialmente.
Detto questo, nella seconda metà del 2021 Microsoft ha preso nota dell’aumento degli attacchi che sono durati più di un'ora e della prevalenza degli attacchi multi-vettore come quello record mitigato a novembre.
Perché l’Asia? Secondo Microsoft la concentrazione degli attacchi in quest’area geografica è dovuta al fatto che il settore più colpito è l’industria del gaming, che è concentrata per lo più in Asia e in particolar modo in Cina, Giappone, Corea del Sud, Hong Kong e India.
Attacchi DDoS hanno più volte interrotto il gameplay di giochi Blizzard, Titanfall, Escape from Tarkov, Dead by Daylight, Final Fantasy 14 e altri. La prospettiva è di una ulteriore crescita di questi eventi dannosi, man mano che aumenterà la popolarità del gaming mobile in Asia.
Inoltre, sono stati presi di mira da questo tipo di attacchi i provider di servizi VoIP (Voice over IP) come Bandwidth.com, VoIP.ms e altri, che hanno subito interruzioni a seguito di attacchi DDoS con riscatto.
Nella seconda metà del 2021 Microsoft ha mitigato una media di 1.955 attacchi al giorno, con un aumento del 40% rispetto alla prima metà del 2021. Il numero massimo di attacchi in un giorno registrato è stato di 4.296 attacchi, registrati il 10 agosto. In totale, nel periodo in esame il colosso di Redmond ha mitigato oltre 359.713 attacchi unici contro la sua infrastruttura globale, con un aumento del 43% rispetto alla prima metà del 2021.