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Dynatrace Perform 2022: l’osservabilità è tutto

L’azienda ha presentato la sua visione per il 2022 e si è candidata come partner per la trasformazione digitale.

Tecnologie/Scenari

Il Dynatrace Perform 2022 è stata l’occasione per discutere di un argomento fondante: come cambierà la trasformazione digitale nel corso del 2022? Una domanda complessa, a cui ha cercato di rispondere il nuovo CEO dell’azienda, Rick McConnell, giocando ovviamente sui cavalli di battaglia della propria azienda, ossia sulle peculiarità della Dynatrace Software Intelligence Platform.

La presentazione di McConnell ha toccato molti punti interessanti, a partire dalla spinta tecnologica di cui necessitano le aziende per innovare. Nella visione di Dynatrace sono tre i punti fondanti: il Sensing, ovvero la detection basata sulla risposta automatizzata; la raccolta e l’analisi dei dati, che il CEO identifica nella fase Thinking, e la fase di Acting, ossia l’elaborazione da parte della piattaforma di intelligence.

Vedremo più avanti i dettagli di questi punti. Quello che preme sottolineare è che, tutti insieme, questi passaggi hanno la funzione di “identificare la fonte del problema [di security] per consentire una risoluzione rapida o addirittura automatica” e andare oltre, per fornire ai clienti “approfondimenti ed esperienze utente e utilizzare la grande quantità di informazioni che fluiscono attraverso i sistemi per comprendere il comportamento dei clienti stessi e garantire loro i migliori risultati di business”.


Un partner per la trasformazione digitale

Con queste premesse Dynatrace si candida come partner non solo di cybersecurity, ma della trasformazione digitale stessa. È un passaggio importante e per nulla scontato, condiviso da molti produttori di cyber security, ma incompreso a molti clienti: la trasformazione digitale, affinché funzioni, dev’essere costruita integrando la sicurezza informatica. Separare i due processi e svolgerli a sé stanti non porta a un risultato parimenti apprezzabile

Il motivo è rimarcato dallo stesso McConnell quando sottolinea che "le imprese stanno accelerando il passaggio al cloud, con il risultato della creazione di complesse combinazioni di architetture ibride e multicloud [che] comportano una scala e una complessità che va ben oltre quella del mondo dei data center e non è gestibile manualmente".


Da qui la necessità dell’automazione, perché la pandemia ha accelerato sia i vantaggi sia gli svantaggi della trasformazione digitale. Le aziende stanno correndo a velocità inedite per soddisfare le richieste dei clienti. Per correre veloce senza sacrificare la qualità o la sicurezza del prodotto si sono affidate al cloud computing, senza rendersi immediatamente conto che gestire e proteggere un’infrastruttura IT altamente complessa è difficile.

Rivolgendosi ai responsabili IT, McConnell strizza l’occhio: "sappiamo che il vostro lavoro non è mai stato più difficile o impegnativo", e cerca di conquistarli promettendo loro una piattaforma in grado di alleggerire il carico di lavoro grazie a un'osservabilità moderna end-to-end e, appunto, alla risoluzione automatizzata dei problemi. O almeno di buona parte di essi.

Dalla teoria alla pratica

I vantaggi della piattaforma sono esposti con dovizia di particolari sul sito ufficiale del produttore. In questa sede tracciamo la linea del ragionamento proposto da Dynatrace a suffragio delle sue soluzioni. Il punto di partenza, come detto, è la trasformazione digitale, che dev’essere guidata dai giusti strumenti per abilitare e supportare la velocità di innovazione su larga scala e in modo sicuro.

Tutto prescinde dall'osservabilità, che si concretizza in una piattaforma unica da cui avere una visione a 360 gradi e un controllo totale. Il motore di tale applicazione è AIOps, l’intelligenza artificiale per le operazioni IT, che fornisce dati contestualizzati, senza la necessità di perdere tempo per “addestrare” i dati con l'apprendimento automatico.


Componenti dell’osservabilità sono i sopraccitati sensing, thinking e acting. Il primo si declina in Dynatrace OneAgent, che fornisce dati in tempo reale e in automatico senza configurare o creare script. Thinking consiste invece nella tecnologia Dynatrace PurePath che, con i dati raccolti, acquisisce e analizza automaticamente le transazioni end-to-end senza modifiche al codice. Sempre nell’ambito thinking troviamo poi Dynatrace Smartscape, che crea automaticamente e aggiorna in tempo reale una mappa topologica dell’intera infrastruttura, con i suoi milioni o miliardi di dipendenze.

Attingendo da Smartscape, il motore di intelligenza artificiale Dynatrace Davis formula analisi automatiche per risposte precise, tra cui l'analisi delle root cause, la detection delle anomalie e l'analisi dell'impatto aziendale.


Ultima fase è quella di Acting, che consiste nell’unificazione del lavoro di tutti i componenti della piattaforma Dynatrace Software Intelligence per consegnare ai team di tutta l'azienda risposte attuabili. In quest’ambito è interessante sottolineare la parte che riguarda i team DevSecOps: BizDevOps che consente loro di intraprendere azioni automatizzate per aumentare la velocità di sviluppo e migliorare l'efficacia delle operations e la sicurezza delle app.

Dynatrace promette che questo lavoro di squadra consente ai team aziendali di risolvere i problemi in pochi minuti, prima che gli utenti finali siano interessati.

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