Basta un ransomware per mettere in crisi la produzione di uno dei principali produttori mondiali di alluminio: la norvegese Norsk Hydro. Il blocco dei sistemi di Norsk Hydro è stato causato da un attacco ransomware basato sul malware LockerGoga, secondo l'ente norvegese per la sicurezza nazionale. Nel corso del 2019 c'è stato almeno un altro attacco basato sullo stesso ransomware, attacco che ha colpito la società francese di consulenza ingegneristica Altran Technologies.
A due giorni dall'inizio dell'attacco, alcuni impianti produttivi di Norsk Hydro erano del tutto bloccati mentre alcune fonderie lavoravano. Ma scollegate dai sistemi di controllo automatico e in modalità manuale. I computer dei dipendenti non potevano connettersi in rete.
A una settimana dall'attacco, Norsk Hydro ha comunicato che le sue operazioni stanno tornando man mano alla normalità, con il ripristino graduale dei sistemi IT. Questo in pratica significa che alcune attività sono state ripristinate completamente, mentre altre operano ma con "un elevato grado di operazioni manuali". Solo la produzione dei prodotti estrusi è ancora ridotta al 70-80 percento.
Norsk Hydro stima orientativamente che l'attacco sia costato, solo nella prima settimana, 300-350 milioni di corone norvegesi (circa 30-36 milioni di euro) per la mancata produzione degli impianti colpiti.
Oltre al danno economico diretto legato al blocco delle attività, il produttore norvegese ha dovuto incassare anche una flessione della sua quotazione in Borsa. Un altro segno, se ce ne fosse bisogno, che le vulnerabilità IT ormai hanno una conseguenza diretta sui conti delle imprese colpite. Inoltre, è tutto da determinare l'eventuale impatto che l'attacco avrà in merito alla compliance al GDPR. Con le relative sanzioni.
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