Le imprese che vogliono continuare a usare Windows 10 in relativa sicurezza anche dopo la data di fine supporto potranno farlo, ma i costi saranno elevati
Per le imprese che devono gestire l'aggiornamento di un cospicuo parco PC, il passaggio da una versione di un sistema operativo a quella successiva è una operazione da pianificare ampiamente in anticipo. Nel caso del passaggio da Windows 10 alla versione 11 - per chi non l'ha ancora fatto - il tempo un po' stringe, perché il 14 ottobre 2025 Windows 10 raggiungerà la sua fase cosidetta End Of Support (EOS). Manca ancora un anno e mezzo circa: tanto per le aziende con pochi PC, non molto per chi gestisce centinaia o anche migliaia di postazioni.
La questione ha una sua rilevanza perché Windows 11 non si è certo diffuso velocemente nelle imprese. Di ostacoli ne ha avuti diversi, in effetti. È arrivato a ottobre 2021, quando molte imprese avevano già investito in nuovi PC per gestire la digitalizzazione forzata imposta dalla pandemia. Non è stato aiutato dalla poca chiarezza iniziale sui suoi requisiti hardware. Non ha mostrato, nelle aziende come nel mondo consumer, vantaggi così rilevanti da giustificare l'acquisto di nuovi PC.
Insomma, le imprese sono state tutto sommato tiepide nell'adottare Windows 11 al di fuori del normale ciclo di aggiornamento del parco PC aziendale. Con il risultato che la 11 oggi non è di certo la release prevalente fra gli OS Microsoft. Redmond non dà cifre ufficiali in merito, quindi per capire la penetrazione di Windows 11 ci si può basare su indicatori indiretti, come le rilevazioni di StatCounter.
Queste indicano che a marzo 2024, globalmente, i PC con Windows 11 rappresentano il 27% circa del totale dei PC Windows. Windows 10 è ancora lontano - al 69% - e negli ultimi due mesi il suo vantaggio sulla versione 11 è addirittura aumentato. A livello Europa non va meglio, con Windows 10 al 71% e Windows 11 al 26%. L'Italia invece rispecchia quasi fedelmente le cifre a livello mondiale.
Però, come spiega Microsoft stessa, quando Windows 10 raggiungerà l'EOS la casa di Redmond "non fornirà più correzioni di bug per eventuali problemi, correzioni di sicurezza per le vulnerabilità o assistenza tecnica per i problemi che potrebbero verificarsi". Non una bella prospettiva per chi non può o non vuole migrare a Windows 11 tutti i suoi sistemi.
Per evitare che la permanenza di Windows 10 diventi un problema serio e costante di sicurezza, Microsoft ha previsto per il vecchio sistema operativo una fase di supporto esteso attraverso i cosiddetti Extended Security Update. Gli ESU sono in pratica abbonamenti annuali, rinnovabili di anno in anno sino a tre anni, ad aggiornamenti di sicurezza mensili per i PC Windows 10.
Attenzione: per Microsoft gli ESU non servono a "sdoganare" Windows 10 in azienda per altri tre anni. Sono semplicemente una soluzione temporanea - peraltro già collaudata - per permettere alle aziende di continuare a usare i propri sistemi Windows 10 in sicurezza mentre ne implementano l'aggiornamento a Windows 11. Sono solo patch periodiche. E non comportano una estensione del supporto tecnico se non per questioni strettamente legate agli ESU stessi.
La disponibilità degli ESU era nota da tempo, ora Microsoft ne ha ufficializzato i prezzi e le modalità di adozione. Gli ESU saranno attivabili dal prossimo ottobre - un anno prima dell'EOS di Windows 10 - e costeranno 61 dollari per dispositivo per il primo anno. Ogni anno successivo il prezzo raddoppia e in più l'acquisto degli ESU è cumulativo, quindi chi decide di acquistarne uno per il secondo o il terzo anno di copertura deve pagare anche gli anni precedenti.
Facendo le somme, la copertura via ESU di un PC per tre anni (una ipotesi assai remota per Microsoft, ma tant'è) costerebbe 61 dollari nel periodo da ottobre 2025 a ottobre 2026, 122 per lo stesso intervallo 2026-2027, 244 per il periodo 2027-2028. Totale, 427 dollari per PC. Una somma non certo indifferente per un sistema operativo datato, sappiamo però bene che in alcuni scenari di utilizzo sono ancora funzionanti sistemi operativi andati ben oltre l'EOS. Per dire, sempre secondo le cifre StatCounter in italia c'è ancora uno 0,16% di PC con Windows XP.
A pagare meno per gli ESU saranno le aziende che usano piattaforme cloud Microsoft per il system management (qui c'è una offerta con il 25% di sconto), i clienti Education (per loro il prezzo di partenza è solo 1 dollaro), chi usa PC Windows 10 solo per accedere a Cloud PC Windows 11 (in questo caso gli ESU sono gratuiti). Ovvio però che per Microsoft la strada migliore è comunque passare a Windows 11 nativamente, meglio ancora se acquistando uno dei nuovi AI PC.