Enisa vuole un risk assessment delle infrastrutture 5G nazionali, da combinare in una mappatura comunitaria delle minacce alla sicurezza 5G
La
Commissione Europea ha emanato una Raccomandazione che comprende le linee guida su come identificare e controllare i rischi per la
sicurezza 5G. Ossia, in sintesi, le cyber minacce che possono colpire nelle varie nazioni UE le future reti di comunicazione mobile 5G. Una iniziativa che si pone nella scia delle diverse altre che la UE ha messo in atto per tutelare lo sviluppo del mercato 5G continentale.
Entro fine giugno di quest'anno le nazioni UE devono completare un loro
risk assessment delle infrastrutture di rete 5G. Identificando gli elementi delle reti che risultano più "sensibili" per la sicurezza 5G. Nel senso che una loro violazione avrebbe conseguenze negative
particolarmente importanti. "Tenuto conto della
natura interconnessa e transnazionale delle infrastrutture digitali e della natura transfrontaliera delle minacce - spiega infatti la Commissione - le vulnerabilità delle reti 5G o gli attacchi informatici alle future reti di uno Stato membro colpirebbero l'Unione nel suo complesso".
Questa analisi preventiva serve a definire i
requisiti di sicurezza che i vari operatori mobili devono soddisfare per la sicurezza 5G. Questo vale in particolare per gli operatori mobili che operano in più nazioni UE. caso per caso, quelle coinvolte dovranno collaborare per arrivare ad un
risk assessment multilaterale, non solo dalle singole nazioni in autonomia.
L'agenzia per la sicurezza UE -
Enisa - userà i dati dei vari risk assessment per delineare una
mappatura delle minacce potenziali per la sicurezza 5G europea. Entro fine anno questa mappatura servirà a definire un insieme comune di misure di difesa da implementare a livello nazionale.
Politicamente questi risk assessment si collegano a una questione spinosa: il ruolo dei produttori tecnologici cinesi -
Huawei in primis - nello sviluppo delle reti 5G di molte nazioni UE. In questo senso l'Unione Europea
non è contro alcun produttore, sono gli Stati membri che "hanno il diritto di escludere dai loro mercati, per motivi di sicurezza nazionale, le imprese che non rispettano le norme e il quadro giuridico del paese", si spiega.
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