Kaspersky ha pubblicato alcuni consigli per mettersi al riparo da truffe e problemi di cybersecurity durante le vacanze.
Vacanze e sicurezza informatica è un binomio che storicamente non funziona. O meglio, funziona benissimo per gli attaccanti, che approfittano della leggerezza e delle distrazioni dei vacanzieri per portare avanti le attività malevole con maggiore agio. Per questo Kaspersky si è concentrata sul tema conducendo una ricerca che sonda le abitudini degli italiani in vacanza, così da individuare quello che non funziona e dispensare consigli appropriati.
Il primo dato che è emerso è una diffusa propensione all’utilizzo del proprio smartphone per gestire prenotazioni, biglietti e altre informazioni essenziali. In particolare, il 50,2% degli intervistati dichiara di salvare sul proprio dispositivo mobile i dettagli di voli, treni e prenotazioni di alloggi. Un dato che dà la misura della pervasività ormai raggiunta dal digitale, ma che al tempo stesso preoccupa perché nel 2023 gli attacchi ai dispositivi mobili sono aumentati del 52%. Significa che affidarsi esclusivamente al proprio smartphone può rappresentare un rischio, soprattutto se non si prendono le dovute precauzioni.
Gli esperti hanno quindi preparato alcuni consigli da seguire. Uno dei più importanti è fare un backup completo del proprio dispositivo prima di partire, sia per proteggere i dati da eventuali minacce informatiche, sia per tutelarsi in caso di furto o danneggiamento del dispositivo fisico. Nonostante l'importanza di questa misura, solo il 41% degli italiani sembra essere abituato a fare il backup prima della partenza, il che significa che il restante 59% è potenzialmente esposto a perdite di dati.
Un altro aspetto critico durante i viaggi è l'uso delle reti Wi-Fi pubbliche. È comodo connettersi a Internet senza costi aggiuntivi, ma non ci si devono dimenticare i rischi associati a queste reti, che sono particolarmente vulnerabili agli attacchi informatici. Se si vuole farlo, meglio attivare prima VPN, cosa che fa già il 47,6% degli italiani.
Oltre alle reti Wi-Fi, un altro punto di vulnerabilità durante i viaggi è rappresentato dalle porte di ricarica USB pubbliche, come quelle presenti in aeroporti, bar o ristoranti. Possono essere sfruttate dai cybercriminali per sottrarre dati mediante il ben noto juice jacking. Dalla ricerca risulta che il 53,2% degli italiani usa le USB pubbliche quando la batteria del proprio dispositivo è quasi scarica. L’alternativa? Semplice: un powerbank sempre a portata di mano.
Un altro rischio riguarda le truffe legate alle vacanze. A tale riguardo gli esperti di Kaspersky consigliano di diffidare dalle offerte di viaggio che sembrano troppo vantaggiose per essere vere, e di affidarsi piuttosto a piattaforme di prenotazione affidabili. Quando si naviga alla ricerca di offerte è anche bene controllare che il sito web utilizzato sia sicuro, verificando la presenza dell’icona del lucchetto o della dicitura "https".