Lo smart working sta mettendo a rischio le piccole imprese, che non hanno fondi da investire in cyber sicurezza. Una buona cyber igiene e soluzioni gratuite possono abbassare la soglia di rischio.
Le piccole aziende con meno di 20 dipendenti sono le più indifese nella
situazione attuale di smart working. Il dato emerge da un sondaggio commissionato dal
Cyber Readiness Institute. Fra il 25 e il 27 marzo sono stati interpellati 412 titolari di piccole imprese. La metà teme che il lavoro agile aumenterà gli
attacchi informatici. La consapevolezza però non si accompagna sempre a provvedimenti preventivi. Quasi il 40% degli intervistati teme che
l'incertezza economica impedirà loro di effettuare gli investimenti necessari in cyber security.
È qui che emerge l'importanza delle iniziative di solidarietà digitale, che possono di fatto risolvere molti problemi di sicurezza a costo zero.
Al momento delle interviste solo il 40% dei proprietari di piccole imprese aveva implementato una politica di sicurezza informatica. Nelle aziende con meno di 20 dipendenti la percentuale scende al 25%. Inoltre, solo il 46% delle piccole imprese ha fornito
formazione per aiutare i lavoratori a lavorare da casa in sicurezza.
Il 59% dei titolari di piccole aziende è consapevole del fatto che alcuni dipendenti usano dispositivi personali per lavorare da casa. Solo il 51% ha fornito ai propri dipendenti degli strumenti per migliorare la sicurezza informatica durante lo smart working. Quest'ultima percentuale scende al 34% nelle aziende con meno di 20 dipendenti.
Passare dall'oggi al domani a lavorare da casa, senza preavviso e senza che fossero predisposti strumenti e soluzioni appropriati, è stato molto complicato. Soprattutto per le piccole realtà in cui condurre affari solo tramite il web non è la regola. Il risultato è che molti lavoratori erano del tutto impreparati per il lavoro a distanza.
Cyber igiene e soluzioni gratuite
Il guaio è che in questo momento più che mai
la cyber sicurezza influisce in maniera determinante sul business delle aziende. In una circostanza in cui entrate e risorse sono imprevedibili, è difficile pianificare investimenti. È quindi imperativo
affidarsi alle best practice e alle soluzioni gratuite. Le ultime sono ricapitolate nell'articolo in evidenza sopra.
Le prime sono le regole comuni che non costano nulla in denaro. Solo uno sforzo per cambiare le proprie abitudini. A partire dall'uso di un
gestore di password per scongiurare il riciclo delle password. E di procedure di autenticazione a due fattori. Imperativa la prudenza, che dovrebbe scongiurare l'
apertura di allegati sospetti o la consultazione compulsiva di
notizie da fonti non ufficiali.
Idealmente i computer usati per lavorare non dovrebbero essere impiegati per altre attività, compreso l'home schooling. E le reti domestiche dovrebbero essere protette da
attacchi contro i router e minacce simili. Anche qui, ci sono
soluzioni gratuite che possono calmierare il rischio.
Altre azioni a costo zero da fare sistematicamente sono gli
aggiornamenti di sistemi operativi e applicazioni. I cyber criminali stanno bersagliando ogni app che prende piede e ogni soluzione largamente adottata. Basti pensare ai casi di
Zoom e degli
attacchi alle VPN. I produttori pubblicano continuamente patch che chiudono le falle man mano che vengono scoperte: chi non le installa tempestivamente è altamente a rischio.
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