Il report "The State of Observability 2024" di Splunk evidenzia come l'integrazione di AI e observability permetta alle aziende di migliorare operatività e innovazione. Molte aziende italiane restano indietro.
L’osservabilità differenzia fortemente le organizzazioni in termini di competitività e di risultati operativi, tanto che le aziende leader nel cosiddetto comparto observability totalizzano un ritorno annuale sugli investimenti 2,6 volte superiore rispetto a quelle che stanno muovendo i primi passi in tale ambito. I dati scaturiscono dal report The State of Observability 2024 condotto da Enterprise Strategy Group e Splunk su un campione di 1.805 esperti e manager IT in aziende con oltre 500 dipendenti, a livello globale.
Il 97% degli intervistati conferma di utilizzare sistemi basati su AI o machine learning rispetto al 66% del 2023. Il 65% dei leader fa affidamento sull'AIOps per risolvere con maggiore efficienza e automazione le problematiche di sistema.
A spingere le organizzazioni a investire in observability è stata la complessità degli ambienti IT moderni, che richiede un monitoraggio integrato e avanzato di infrastrutture cloud, on-premise, applicazioni e componenti di rete. In questo contesto risulta che le aziende con una strategia di osservabilità matura riescano a ottenere maggiore efficienza operativa e tempi di risposta migliorati, proprio in virtù di una visione a 360 gradi delle proprie risorse digitali e alla conseguente capacità di intervenire proattivamente per evitare interruzioni.
Il report evidenzia che le sfide principali sono legate ai volumi di dati, alla difficoltà di correlare fonti frammentate e all’utilizzo di un eccessivo numero di strumenti. Stando a quanto ammesso dagli intervistati, infatti, le organizzazioni dispongono in media di 23 strumenti diversi per l’observability. Addirittura, una minoranza arriva a utilizzarne più di 50, causando una dispersione che aumenta il rischio di perdere informazioni cruciali.
Un altro dato importante è che solo il 24% delle aziende è in grado di correlare quasi tutti i propri dati; chi riesce risolve i problemi più velocemente, minimizzano i tempi di inattività e migliorano la produttività dei team di sviluppo.
La gestione avanzata dei dati è un altro elemento distintivo per i leader. Questi ultimi, infatti, sono più propensi a usare strategie di gestione come il data tiering e l'aggregazione per ridurre i costi di archiviazione e ottimizzare le prestazioni. L’incremento nell’adozione di OpenTelemetry, che è ormai lo standard di settore per la raccolta della telemetria, consente una gestione più efficace e l’accesso a un ecosistema tecnologico più ampio.
Ultimo ma non meno importante è l’uso dell’intelligenza artificiale e del machine learning. Le aziende leader sfruttano l’AIOps in misura dieci volte maggiore rispetto ai principianti, gestendo meglio l’alert fatigue, riducendo il numero di falsi positivi e migliorando la tempestività delle risposte. Inoltre, il 40% dei leader dichiara che il ROI degli strumenti AIOps ha superato le aspettative.
I dati parziali relativi all’Italia dimostrano che nel Belpaese il livello di maturità nell’adozione delle pratiche di observability è ancora basso rispetto ad altre realtà globali. Quasi il 65% delle organizzazioni interpellate si trova nelle fasi iniziali; solo una minima percentuale può essere considerata leader. Per questo motivo le organizzazioni italiane riportano tempi di risoluzione più lunghi e una minore fiducia nelle capacità di migliorare l’MTTR (tempo medio di ripristino). La situazione non sembra destinata a migliorare nell’immediato, considerato che solo il 15% del campione afferma di disporre dei i fondi necessari per sviluppare l’observability, contro una media globale del 28%.
Quanto all’analisi per settori, a livello globale quello manifatturiero si distingue per la propensione all’adozione di soluzioni automatizzate e AI, mentre il settore pubblico mostra un ritardo significativo, con più della metà delle organizzazioni ancora alle prime fasi del percorso di adozione. Una situazione migliore della media è quella che contraddistingue il comparto finanziario, con il 53% delle aziende che monitora con successo la propria infrastruttura di rete.