Osservabilità unificata, AI e Mobile nella piattaforma Riverbed che promette di migliorare l’esperienza digitale di dipendenti e clienti e affrontare le sfide dell’IT moderno.
Un partner strategico per le organizzazioni che vogliono essere competitive in un panorama digitale in rapida evoluzione: è così che Victor Calderon, Sales Manager Mediterranean Countries, e Jesper Frische, Technical Director and Solutions Architect, hanno presentato Riverbed Technology in un recente incontro con la stampa nel corso del quale hanno focalizzato l’attenzione sulle soluzioni per l’osservabilità unificata e sulle novità mobile che hanno di recente fatto ingresso nel portafoglio prodotti. I manager hanno inoltre illustrato il portafoglio prodotti e le strategie per il futuro, sottolineando come la combinazione di AI, analisi avanzata e soluzioni innovative sia fondamentale per rispondere alle esigenze di un IT sempre più complesso e distribuito.
Partiamo proprio con le esigenze delle aziende moderne, quindi con la descrizione sintetica dello scenario proposta da Calderon: “I nostri clienti hanno tre preoccupazioni principali: migliorare e controllare l'esperienza del cliente, semplificare i propri ambienti di gestione e l’implementare un'intelligenza artificiale che funzioni”. Il miglioramento dell’esperienza utente è dettato dal fatto che “le aziende vogliono sapere se i dipendenti e i clienti sono soddisfatti. Una buona esperienza digitale si traduce in maggiore produttività e in un impatto positivo sui ricavi” spiega Calderon.
La semplificazione è una necessità dettata dallo scenario tecnologico: “molti utenti lavorano da casa utilizzando connessioni personali. Le applicazioni si trovano su piattaforme cloud; il risultato è un ambiente fortemente distribuito e difficile da monitorare”. Il tema dell’AI si riallaccia invece a quello più ampio della necessità e opportunità di capitalizzare il patrimonio di dati a disposizione per trarne spunti utili allo sviluppo del business, alla messa in sicurezza degli asset, all’efficientamento delle risorse: “L’AI può trasformare i dati in informazioni utili, ma solo se implementata correttamente. È qui che entra in gioco Riverbed”, ha sottolineato Calderon.
Victor Calderon, Sales Manager Mediterranean Countries di Riverbed Technology
Unendo questi tre elementi, Calderon conclude che l’osservabilità non è più un’opzione, ma una necessità per le imprese che vogliono mantenere alte le performance IT e offrire ai propri clienti un’esperienza digitale senza interruzioni. Da qui l’evoluzione del business di Riverbed, che “è entrata nel mercato italiano nel 2006 con soluzioni che hanno rivoluzionato il modo di lavorare in rete, collegando data center e filiali in un momento in cui il lavoro da remoto era ancora una novità”, per intraprendere poi un percorso di acquisizioni strategiche, che hanno espanso il portafoglio e sviluppato una visione integrata e focalizzata sull’osservabilità.
Le tappe più importanti in ottica observability sono state l’acquisizione di OPNET Technologies nel 2012 e di Aternity nel 2016, che hanno portato all’integrazione delle funzionalità avanzate di monitoraggio delle applicazioni e dell’esperienza utente a cui si è accennato sopra. Calderon puntualizza che le acquisizioni hanno finalizzato un obiettivo ben chiaro fin dall’inizio: “abbiamo sempre puntato a un’osservabilità end-to-end che superasse il tradizionale approccio a silos”, ha rimarcato Calderon, che nella situazione odierna si rivela una carta vincente dato che “con l’adozione crescente di ambienti multi-cloud e con l’aumento della forza lavoro ibrida, le aziende hanno bisogno di una visione olistica e centralizzata”.
Jesper Frische ha descritto nel dettaglio il portafoglio di Riverbed, che mette a disposizione dei clienti una suite completa di strumenti per il monitoraggio, l’analisi e l’ottimizzazione delle performance IT. Si tratta in particolare di una piattaforma di osservabilità unificata costruita su tre pilastri fondamentali: la raccolta dati, l’analisi avanzata e la remediation. Frische spiega che la soluzione Riverbed raccoglie dati da fonti diverse, inclusi dispositivi mobili, desktop, reti e cloud, utilizzando un approccio non intrusivo. L’AI di Riverbed IQ analizza i dati per identificare anomalie, prevenire problemi e migliorare l’efficienza, quindi gli strumenti a disposizione applicano modifiche direttamente ai dispositivi o ai sistemi interessati.
Jesper Frische, Technical Director and Solutions Architect di Riverbed Technology
Frische ha poi elencato alcune delle soluzioni principali: AppResponse è lo strumento di analisi delle performance delle applicazioni, che combina dati di rete e flussi per identificare colli di bottiglia. NetProfiler è una soluzione che mappa il traffico di rete in tempo reale, aiutando a identificare comportamenti anomali. Topology Viewer è un visualizzatore che mappa automaticamente le dipendenze tra applicazioni, reti e utenti, offrendo una visione completa dell’infrastruttura IT.
Come accennato, quella di Riverbed è una piattaforma aperta, capace di operare in ambienti multivendor, come ha ribadito Frische: “la nostra tecnologia funziona con qualsiasi switch, router o firewall”. Di recente la piattaforma si è arricchita di una soluzione mobile, che è stata presentata come “un punto di svolta per i nostri clienti, specialmente quelli con una forza lavoro distribuita”, ha spiegato Calderon. Anche se i dettagli tecnici sono ancora riservati, i manager hanno anticipato che la soluzione integra osservabilità, intelligenza artificiale e gestione mobile-first, garantendo performance elevate anche in ambienti complessi.
Non sorprende il fatto che i manager vedano nel futuro di Riverbed un ruolo fondamentale rivestito dalla integrazione sempre più profonda dell’intelligenza artificiale nelle proprie soluzioni. “L’AI non è solo una moda, ma uno strumento essenziale per affrontare le sfide dell’IT moderno”, ha argomentato Calderon. “Vogliamo aiutare le aziende a sfruttare al meglio i loro dati, offrendo insight che migliorino l’efficienza operativa e riducano i costi”. Fra queste, una nel dettaglio portata all’attenzione da Frische: “stiamo lavorando su soluzioni che riducano al minimo l’intervento umano, consentendo agli IT manager di concentrarsi su attività strategiche”.