Sparkle e Fincantieri hanno definito un Memorandum d’Intesa per lo sviluppo di nuove tecnologie e soluzioni per la protezione e la sorveglianza dei cavi sottomarini di telecomunicazioni
In un mondo sempre più digitale e connesso, anche quelle della connettività Internet sono diventate - e da tempo - infrasrutture critiche. E potenzialmente, in uno scenario geopolitico che si fa decisamente più teso che in passato, oggetto di attacco da parte di qualche threat actor ben organizzato. I cavi sottomarini per le telecomunicazioni rientrano in questo ambito e ha quindi molto senso che il principale gestore italiano di connettività internazionale - Sparkle - stia lavorando per la loro difesa.
Più precisamente, Sparkle ha definito con Fincantieri un Memorandum d’Intesa per collaborare allo sviluppo di soluzioni tecnologiche innovative per la sorveglianza e la protezione dei cavi di telecomunicazione sottomarini. Non è l'unico accordo che Sparkle ha in questo ambito: la società ha collaborazioni con altri attori di settore, tra cui la Marina Militare, con cui Sparkle opera dal 2022 per la salvaguardia dei propri cavi e delle aree circostanti, e il Polo Nazionale della dimensione Subacquea (PNS) che riunisce le eccellenze pubbliche e private italiane in questo ambito.
Il nuovo accordo tra Sparkle e Fincantieri prevede la costituzione di team di lavoro condivisi e specializzati, grazie ai quali le due aziende analizzeranno i requisiti per migliorare la sicurezza delle infrastrutture di telecomunicazione sottomarine, individuando tecnologie innovative e soluzioni per garantirne la resilienza operativa.
Fincantieri ha una vasta esperienza nel dominio underwater e sta già sviluppando soluzioni avanzate per la sorveglianza e la protezione delle infrastrutture sottomarine, combinando - spiega l'azienda - il proprio know-how consolidato nell’industria navale con tecnologie all’avanguardia. Fincantieri tra l'altro considera il settore della subacquea come una dimensione chiave per il proprio sviluppo economico, stante le attuali tensioni geopolitiche e la sempre maggiore dipendenza delle varie economie dalle infrastrutture di TLC sottomarine.
Da parte sua, Sparkle è ovviamente molto sensibile al tema. Gestisce una rete proprietaria in fibra ottica che si estende per oltre 600 mila chilometri attraverso Europa, Africa, Medio Oriente, America e Asia, di cui il 90% posato su cavi sottomarini. Sparkle ha avviato da tempo una attività di costante monitoraggio della rete, anche grazie all’introduzione di specifici sistemi di sicurezza, fisici e digitali.