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Zerto Cloud Vault disponibile attraverso MSP selezionati

Rispristino veloce dagli attacchi informatici, minimizzando tempi di inattività e perdite di dati, è l’obiettivo di Zerto Cloud Vault.

Tecnologie/Scenari

Zerto ha annunciato la disponibilità di Cloud Vault, una soluzione progettata per rafforzare la cyber resilienza delle organizzazioni attraverso un modello as-a-service erogato da MSP selezionati. L’iniziativa si inserisce nell'ambito di una strategia volta a fornire soluzioni avanzate di ripristino dopo attacchi informatici, in particolare ransomware.

Cloud Vault si basa sulle tecnologie sviluppate per il Cyber Resilience Vault di Zerto e offre una piattaforma cloud completamente gestita, caratterizzata da misure come l'air-gapping logico, l'immutabilità dei dati e la possibilità di effettuare ripristini in ambienti isolati. Al momento del lancio il servizio è erogato attraverso MSP focalizzati sulla sicurezza, come Assurestor, Converge, LincolnIT e Verinext e si integra con l'offerta più ampia di HPE per la resilienza informatica. L'obiettivo è consentire alle aziende di affrontare con maggiore efficacia le conseguenze degli attacchi ransomware, minimizzando tempi di inattività e perdite di dati. Nel corso del 2023 gli attacchi ransomware hanno provocato perdite economiche significative, con danni complessivi che hanno superato il miliardo di dollari e costi orari che per alcune organizzazioni possono raggiungere un milione di dollari.


Tra le funzionalità principali di Zerto Cloud Vault c’è la capacità di rilevare in tempo reale anomalie di crittografia, segnalando tempestivamente potenziali problemi, senza impattare sui workload di produzione. I dati vengono conservati in copie immutabili fino a 12 mesi, così da consentire una protezione adeguata contro eventuali compromissioni. Inoltre, il ripristino avviene in ambienti isolati, detti camere bianche, progettati per eliminare malware e validare l'integrità dei dati prima del ritorno alla produzione.

Un ulteriore vantaggio è rappresentato dalla possibilità di eseguire test frequenti e non invasivi per verificare l'efficacia dei piani di recupero e formare i team di incident response. La natura isolata degli ambienti di ripristino consente inoltre di adottare posture di sicurezza personalizzate, riducendo il rischio di nuove compromissioni durante le operazioni di recupero.

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