Il ransomware WannaCry continua a colpire, con migliaia di varianti della versione originale. Alcune sono innocue e "vaccinano" il sistema da infezioni più pericolose.
Nonostante l'attacco mondiale perpetrato con il ransomware
WannaCry risalga al 12 maggio 2017
, l’Italia è tuttora il Paese europeo con più attacchi rilevati e bloccati. In particolare, ad agosto 2019 gli esperti di sicurezza di Sophos ne hanno conteggiati 4,3 milioni. Non la variante originale, che gli hacker non usano più da tempo, ma migliaia di altre che via via sono state scoperte. In dettaglio, si parla di 12.480 varianti emerse a fine 2018, e 6.963 varianti solo nell'agosto 2019, di cui l'80% inedite.
Dopo avere analizzato circa 2.000 campioni di WannaCry bloccati nel 2018 gli esperti hanno compreso che gli hacker hanno apportato minime modifiche per riuscire a bypassare il noto "kill switch", presente nel codice con la funzione di bloccarne la diffusione. La buona notizia è che le modifiche hanno neutralizzato l’abilità di criptare i dati.
La seconda buona notizia è insita nel modus operandi di WannaCry: prima di tutto verifica che il computer non sia già stato attaccato. In caso affermativo cambia obiettivo. Questo significa, per conseguenza, che avere contratto il virus informatico in questo caso
agisce come una sorta di vaccinazione: l'infezione di una versione inerte del malware protegge efficacemente dall'infezione con il ceppo più pericoloso. Come spesso capita, c'è il rovescio della medaglia: se tanti computer sono stati infettati, significa che
non era installata la patch contro l'exploit principale utilizzato negli attacchi WannaCry. Patch che risale a due anni orsono, e che tutti gli utenti dovrebbero ormai avuto modo di scaricare.
L'attenzione per la sicurezza informatica torna quindi in primo piano. Per questo Sophos consiglia alle aziende di prestare la massima attenzione alle patch che vengono pubblicate e alla necessità di disporre su tutti i sistemi di soluzioni per la sicurezza sicure e affidabili, oltre che aggiornate. In particolare relazione a WannaCry (che comunque
non è l'unica minaccia attiva), è consigliabile sincerarsi che tutti i computer in rete abbiano installata la
patch contro l'exploit EternalBlue, utilizzato in WannaCry. Per un ulteriore livello di sicurezza, bisognerebbe effettuare
backup regolari dei dati importanti su un dispositivo di archiviazione offline, per mettersi al riparo dalle richieste di riscatto dei ransomware.
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