Il gruppo dietro al ransomware Nefilim pubblica ii dati rubati ai clienti di Orange, colpita attraverso la controllata Orange Business Services
Orange ha confermato di aver subito un
attacco ransomware. La conferma è stata data a
BleepingComputer, anche in riferimento a una segnalazione dell'account Ransom Leaks. Che a sua volta riportava la segnalazione
proprio degli hacker ostili che hanno effettuato l'attacco. Si tratta a quanto sembra del gruppo che sta dietro il ransomware Nefilim. Il gruppo ha infatti inserito Orange nell'elenco delle aziende violate.
Il gruppo ha infatti creato un portale dove inserisce i dati delle aziende colpite che
non hanno accettato di pagare il riscatto per vedere sbloccati i propri dati. Una sorta di "gogna digitale" che dovrebbe spingere le imprese a pagare per evitare una cattiva pubblicità. Qui i criminali hanno spiegato tra l'altro che Orange è stata violata
passando per la controllata Orange Business Services. E hanno distribuito un file compresso con i dati violati.
Questo file tra l'altro contiene,
https://twitter.com/ransomleaks/status/1283536066369159170
">secondo i ricercatori di Ransom Leaks,
alcuni progetti di ATR, l'azienda costruttrice di aeroplani. Orange non ha citato clienti specifici ma ha solo indicato che i criminali sembrano aver avuto accesso "ai dati di circa
venti aziende clienti" che usavano la piattaforma di virtualizzazione workstation Le Forfait informatique.
L'attacco è stato confermato ora ma è avvenuto, secondo Orange, nella notte tra
sabato 4 luglio e la domenica successiva. Non avrebbe riguardato
nessuna altra piattaforma se non quella di virtualizzazione. I clienti coinvolti sono stati già avvisati e le indagini continuano.
Gli attacchi ransomware sono
equiparati ai data breach. Perché nella sostanza lo sono. Ma anche formalmente, perché sempre più spesso i ransomware hanno una componente per l'
esfiltrazione di dati in chiaro. Proprio per tenere le aziende bersagliate sotto lo scacco delle sanzioni collegate ai data breach. Ad esempio come previsto dal GDPR.
Una minaccia che
Orange non ha accettato di subire. Contrariamente a ciò che molti - troppi -
fanno ancora. Il che ora la obbliga a comunicare l'accaduto anche all'authority francese: il
CNIL. E obbliga la ventina di aziende clienti di Orange che sono state colpite a fare lo stesso.
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