Autore: Redazione SecurityOpenLab
Nel 2025 la cybersecurity si confermerà una priorità imprescindibile per le aziende, che dovranno far fronte a sfide sempre più articolate per salvaguardare le infrastrutture critiche e garantire la continuità dei servizi essenziali. In un contesto segnato dall’evoluzione costante delle minacce informatiche e dall’intensificarsi dell’interconnessione tecnologica, le organizzazioni saranno chiamate a introdurre strategie di sicurezza sempre più innovative e proattive, ponendo la resilienza operativa al centro delle proprie iniziative.
Uno dei principali cambiamenti riguarderà la segmentazione di rete per proteggere i sistemi CPS (Cyber-Physical Systems). Le grandi aziende non si limiteranno più alla semplice visibilità delle risorse, ma adotteranno strategie concrete per ridurre i rischi operativi. Tuttavia, questo processo non sarà esente da ostacoli: resistenze interne, soprattutto da parte dei team di ingegneria, potrebbero rallentarne l’implementazione, temendo che tali misure possano compromettere la produttività. I responsabili della sicurezza saranno quindi chiamati a dimostrare come la segmentazione non rappresenti soltanto una soluzione tecnica, ma un elemento strategico indispensabile per eliminare intere categorie di rischi e garantire la protezione di infrastrutture vitali, come quelle relative all’energia, ai trasporti e alle telecomunicazioni.
Parallelamente, si assisterà a un’evoluzione nella percezione del cloud da parte delle aziende del settore industriale. Storicamente riluttanti a connettere i propri sistemi produttivi a soluzioni cloud per timori legati alla sovranità dei dati e alla sicurezza, queste imprese inizieranno a riconoscerne i benefici operativi e competitivi. Pur continuando a muoversi nel perimetro definito dalle normative europee, come il GDPR, le organizzazioni troveranno modalità sicure per integrare gli ambienti OT (Operational Technology) con i sistemi IT. Questo cambiamento sarà favorito dall’adozione di soluzioni cloud scalabili e innovative, che non solo miglioreranno la protezione contro le minacce informatiche, ma promuoveranno anche l’innovazione nei processi produttivi.
Nel contesto sanitario, uno dei più bersagliati dagli attacchi informatici, si prospetta un passaggio significativo verso un approccio proattivo alla sicurezza. Le organizzazioni adotteranno framework avanzati come quelli definiti da ENISA e NIST, che consentiranno di prevedere, contrastare e superare le minacce con maggiore efficacia. L’esigenza di contenere i costi guiderà gli investimenti verso soluzioni che offrano un ritorno tangibile, come tecnologie basate sull’intelligenza artificiale e strumenti di analisi dei dati. Questi strumenti permetteranno una gestione più efficiente delle risorse mediche, riducendo i costi di manutenzione e migliorando l’efficienza complessiva, con benefici diretti per pazienti e amministratori sanitari.
Un altro aspetto cruciale sarà la sicurezza della supply chain sanitaria, sempre più vulnerabile a causa della complessità e della frammentazione delle infrastrutture. Per evitare disservizi e garantire la continuità delle cure, le organizzazioni dovranno adottare un approccio sistematico, mappando le dipendenze e controllando con rigore gli accessi delle terze parti. In questo modo sarà possibile proteggere le risorse fondamentali e mantenere la fiducia dei cittadini nei sistemi sanitari.
Il 2025 rappresenterà un punto di svolta nella cybersecurity. Le organizzazioni saranno chiamate a rispondere a un panorama sempre più complesso e interconnesso attraverso l’adozione di strategie innovative e integrate. Questi cambiamenti non si limiteranno a migliorare la resilienza operativa, ma contribuiranno a rafforzare la fiducia nelle infrastrutture critiche, gettando le basi per un futuro più sicuro e sostenibile.